ambone, 1290 - 1310

La parte basamentale si imposta su quattro leoncini accucciati che regono colonne ben lavorate con robusti capitelli da cui si dipartono specchiature arcuate. Sui pennacchi di due lati coppie di profeti ad altorilievo si stagliano su un fondo di marmi policromi intarsiati. Su questo impianto è collocato un parapetto a lastre figurate marmoree inserite in archi polilobati. Le lastre marmoree presentano, all'interno, le immagini scolpite dei Santi Paride, Amasio, Urbano, Terenziano e Reparata e gli stemmi del vescovo Geminiano Anselonio ( che nè curò la ristrutturazione nel 1609) e del cardinale D'Avanzo (che nel secolo scorso aveva sovrapposto al pulpito un baldacchino di legno dipinto). La scala di accesso è in legno

  • OGGETTO ambone
  • AMBITO CULTURALE Bottega Campana
  • LOCALIZZAZIONE Teano (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I rilievi con i profeti possono ritenersi la parte più antica del pulpito, che si apparenta strettamente con quello della Cattedrale di Sessa Aurunca, fatto costruire dal vescovo Pandolfo (1224-1259) e sostanzialmente coevo al nostro. Rispetto ai rilievi del pulpito Guarna di Salerno, cui pure sono stati accostati, i profeti si differenziano per l'impostazione disarticolata ed incerta dell'impianto, cui è estranea la preoccupazione dello scultore salernitano di fornire un preciso punto d'appoggio. I partiti delle pieghe tendono alla ricerca di frivole complicazioni prive di coerenza interna e di naturalezza e persino i capelli a ciocche striate si differenziano da quelli dei profeti di Salerno a ciocche avviate da trapano. Per considerazione di stile possono invece ritenersi del più inoltrato sec. XIII gli attuali capitelli, le colonne e almeno i due leoni stilofori anteriori. Il parapetto a lastre marmoree è tardotrecentesco, nella sua faccia esterna, ed era in origine parte di un monumento funerrio, a cui appartengono probabilmente anche altri frammenti conservati nella cattedrale di Teano. Le lastre marmoree furono riutilizzate da un ignoto maestro che scolpì sul retro le figure dei Santi protettori della città adeguando il proprio stile a quello dei rilievi più antichi e furono collocate sul pulpito nel 1609, come attesta l'iscrizione sopra riportata che documenta il restauro fatto compiere dal Vicario G. Anselonio in quella data, con i rilievi seicenteschi posti verso l'esterno
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500157773
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • ISCRIZIONI al'esterno, in una specchiatura del parapetto - A.D./ MCMLVII/ RESTAURATUM/ MATTHAEO/ EPO - a incisione - latino
  • STEMMI all'esterno, in una specchiatura del parapetto - vescovile - Stemma - Sperandeo - In primo piano una torre alla cui sommità sono tre stelle, sullo sfondo montagne con uccelli; in alto due rami di ulivo con al centro una stella, inscritti in uno scudo. Alla sommità croce con cappello vescovile; in basso cartiglio con scritta: "MATER MEA FIDUCIA MEA"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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