San Ludovico di Tolosa

dipinto, post 1776 - ante 1800
Rossi Vincenzo Da Bagnoli (attribuito)
notizie terzo quarto sec. XVIII

La tela, inserita in una cornice ovale decorata in stucco e posta al centro della trabeazione mistilinea dell'altare, mostra il Santo in abiti vescovili, raffigurato a mezzobusto e posto di tre quarti

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Rossi Vincenzo Da Bagnoli (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco D'Assisi
  • INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele, Limosano (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di San Francesco sorge come luogo di culto dell'adiacente convento dei frati francescani, istituito nel 1312 da papa Clemente V, soppresso dal Decreto del 1809, in seguito riaperto e definitivamente chiuso nel 1866. Sono riconoscibili, nella struttura architettonica così come nell’apparato decorativo e nel corredo di opere d’arte presenti, diverse fasi di intervento nell’edificio: l'impostazione trecentesca, riconoscibile soprattutto nel portale, un importante intervento settecentesco, al quale è riferibile la decorazione in stucco, i dipinti e il coro ligneo, e l’intervento di inizio Novecento sulla facciata. L'intervento settecentesco, in particolare, è identificabile nel ciclo di dipinti presenti nella chiesa riconducibile alla mano di Vincenzo Rossi, artista originario di Bagnoli, la cui firma è presente, insieme con la data 1777, sulle tele di maggiori dimensioni del presbiterio: il “Miracolo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci” (NCTN 00008107), posto sul muro di fondo, l’opera in questione e la “Conversione di San Paolo” (NCTN 00008100), poste sulle pareti laterali dello spazio sacro. Ai teleri di maggiori dimensioni sulle pareti laterali si affiancano due ovali, “Noli me tangere” (NCTN 00008107) e la “Guarigione del cieco” (NCTN 00008108). Allo stesso autore si possono attribuire anche le tele incorniciate nei medaglioni e nei coronamenti degli altari laterali, nelle quali si riconoscono gli stessi elementi compositivi e lo stesso linguaggio tardobarocco leggibile nelle grandi tele del presbiterio. La tela, interessante nella composizione d'insieme dell'altare in stucco, non presenta caratteri iconografici nè stilistici particolari. Probabilmente attribuibile allo stesso autore delle altre tele presenti nella chiesa, l'opera è qualitativamente mediocre. La tela, inserita nell’ovale posto al centro del fastigio spezzato che incorona l’altare, presenta caratteri iconografici e stilistici riconducibile allo stesso autore delle altre tele presenti nella chiesa, databili all'ultimo quarto del XVIII secolo. La presenza dei gigli nella mano destra del Santo e la citazione di un dipinto raffigurante S.Ludovico nell'Inventario redatto al momento della soppressione del Convento (Archivio di Stato, Fondo Monasteri Soppressi, B.9) consentono di riconoscere nella figura San Ludovico di Tolosa e non Sant'Emidio come precedentemente ipotizzato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400008095
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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