La moltiplicazione dei pani
dipinto
1778 - 1778
Rossi Vincenzo Da Bagnoli (notizie Terzo Quarto Sec. Xviii)
notizie terzo quarto sec. XVIII
Il dipinto è posizionato al centro della parete di fondo del presbiterio, racchiuso da una cornice di forma polilobata in stucco. Si tratta della tela di maggiore dimensione del ciclo di opere dipinte presenti nella chiesa
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Rossi Vincenzo Da Bagnoli (notizie Terzo Quarto Sec. Xviii): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco D'Assisi
- INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele, Limosano (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di San Francesco sorge come luogo di culto dell'adiacente convento dei frati francescani, istituito nel 1312 da papa Clemente V, soppresso dal Decreto del 1809, in seguito riaperto e definitivamente chiuso nel 1866. Sono riconoscibili, nella struttura architettonica così come nell’apparato decorativo e nel corredo di opere d’arte presenti, diverse fasi di intervento nell’edificio: l'impostazione trecentesca, riconoscibile soprattutto nel portale, un importante intervento settecentesco, al quale è riferibile la decorazione in stucco, i dipinti e il coro ligneo, e l’intervento di inizio Novecento sulla facciata. L'intervento settecentesco, in particolare, è identificabile nel ciclo di dipinti presenti nella chiesa riconducibile alla mano di Vincenzo Rossi, artista originario di Bagnoli, la cui firma è presente, insieme con la data 1777, sulle tele di maggiori dimensioni del presbiterio: l’opera in questione, posto sul muro di fondo, la “Cacciata dei mercanti dal tempio"(NCTN 00008109) e la “Conversione di San Paolo” (NCTN 00008100), poste sulle pareti laterali dello spazio sacro. Ai teleri di maggiori dimensioni sulle pareti laterali si affiancano due ovali raffiguranti “Noli me tangere” (NCTN 00008107) e “Guarigione del cieco” (NCTN 00008108). Le scelte compositive articolate e affollate delle grandi tele rimandano alla tradizione tardobarocca napoletana e alle scuole di Solimena e De Mura, filtrate da un linguaggio provinciale che si traduce in una resa semplificata sia nel disegno e che nel colore. L’opera è stata oggetto di restauro negli anni successivi al terremoto del 2002 che danneggiò in modo significativo la chiesa. Del pittore non sono note altre opere, e non è menzionato nei repertori napoletani. La tela è citata tra le opere della chiesa nell'Inventario redatto nel 1809 in occasione della soppressione del Convento (Archivio di Stato di Campobasso, Fondo Monasteri soppressi, B. 9)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400008107
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2020
- ISCRIZIONI in basso, al centro della tela - VINCENTIUS ROSSI/ TERRAE BALNEOLI P. A. D./ 1778 - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0