Conversione di San Paolo

dipinto post 1777 - ante 1777

La tela, di taglio rettangolare, è inserita in una elegante cornice di stucco con un piccolo decoro rocaille al centro in basso

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Rossi Vincenzo Da Bagnoli (notizie Terzo Quarto Sec. Xviii): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco D'Assisi
  • INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele, Limosano (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di San Francesco sorge come luogo di culto dell'adiacente convento dei frati francescani, istituito nel 1312 da papa Clemente V, soppresso dal Decreto del 1809, in seguito riaperto e definitivamente chiuso nel 1866. Sono riconoscibili, nella struttura architettonica così come nell’apparato decorativo e nel corredo di opere d’arte presenti, diverse fasi di intervento nell’edificio: l'impostazione trecentesca, riconoscibile soprattutto nel portale, un importante intervento settecentesco, al quale è riferibile la decorazione in stucco, i dipinti e il coro ligneo, e l’intervento di inizio Novecento sulla facciata. L'intervento settecentesco, in particolare, è identificabile nel ciclo di dipinti presenti nella chiesa riconducibile alla mano di Vincenzo Rossi, artista originario di Bagnoli, la cui firma è presente, insieme con la data 1777, sulle tele di maggiori dimensioni del presbiterio: il “Miracolo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci” (NCTN 00008107), posto sul muro di fondo, la “Cacciata dei mercanti dal tempio"(NCTN 00008109) e l’opera in questione, poste sulle pareti laterali dello spazio sacro. Ai teleri di maggiori dimensioni sulle pareti laterali si affiancano due ovali raffiguranti “Noli me tangere” (NCTN 00008107) e “Guarigione del cieco” (NCTN 00008108). Le scelte compositive articolate e affollate delle grandi tele rimandano alla tradizione tardobarocca napoletana e alle scuole di Solimena e De Mura, filtrate da un linguaggio provinciale che si traduce in una resa semplificata sia nel disegno e che nel colore. In particolare nell’opera in questione, tornata leggibile dopo un importante intervento di restauro che ha riportato in luce anche la data e la firma dell'autore, l’episodio sacro è rappresentato in una composizione chiara nell’organizzazione delle figure e nella pulizia dei colori che la rende piacevole e di facile lettura, pur non raggiungendo alti livelli di qualità tecnica e formale. Il dipinto è citato nel Verbale di consegna del 1809 (Archivio di Stato di Campobasso, Fondo Monasteri soppressi, B. 9)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400008100
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2020
  • ISCRIZIONI in basso, al centro - Rossi Fecit 1777 - Rossi Vincenzo - capitale - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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