Strage. scena di guerra
dipinto,
Mazzacurati Marino (attribuito)
1908/ 1969
La composizione del dipinto è incentrata sui corpi nudi di donne, bambini e uomini avvinghiati l'un l'altro mentre periscono sotto i colpi delle armi brandite dai soldati. L'opera fa parte di una serie di dipinti di analogo soggetto (scheda 00303278, scheda 00303280)
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Mazzacurati Marino (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Consiglio regionale dell’Abruzzo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Emiciclo
- INDIRIZZO Via Michele Iacobucci, L'Aquila (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Autore eclettico e versatile, Renato Marino Mazzacurati (1907-1969) si è mosso nei territori dell’espressionismo della Scuola Romana, che contribuì a formare con Scipione, Antonietta Rafael e Mario Mafai, così come nel postcubismo antifascista e nelle più realiste realizzazioni monumentali che hanno caratterizzato la sua produzione più conosciuta. Meno nota ma non meno importante la sperimentazione astratta che lambisce, in alcuni casi, l’informale. Trasversale ai linguaggi utilizzati è la perizia con cui Mazzacurati sperimenta le tecniche artistiche della tradizione, che apprende con passione e talento artigianale fin dalla giovinezza: bronzi, gessi, terrecotte, fino alla ceramica e al mosaico sperimentati nell’officina di Enrico Galassi a Villa Giulia negli anni Cinquanta. L’opera in questione è assai simile ad alcuni disegni e dipinti conservati presso i Musei Civici di Reggio Emilia, in particolare alla “Strage”, una tempera eseguita nel 1946 che interpreta gli orrori della guerra con lo stesso violento espressionismo, spinto fino a una carica grottesca e caricaturale, che caratterizza l’esemplare in oggetto
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300303279
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- ISCRIZIONI in basso a destra - Mazzacurati - Mazzacurati Marino - a pennello - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0