Polittico di Pianella. Madonna in trono con Bambino, san Michele Arcangelo, L'Arcangelo Gabriele, San Bonaventura, San Sebastiano, angeli musicanti, Cristo tra gli Apostoli
Il polittico, con cornice intagliata e policroma, di scuola probabilmente veneziana, è a due ordini. Nel primo i cinque archi ribassati polilobati sono sostenuti da colonnine ora tutte di reintegrazione. Il secondo è formato da cuspidi ornate da foglie. Nella tavola centrale sopra un trono è seduta la Vergine, avvolta da un ampi o manto verde con veste rosa dai risvolti azzurri. Ha tra le braccia il bimbo nudo. Al lato sinistro San Bonaventura con mitra e pastorale, avvolto da un ampio manto rosa dai risvolti azzurri, sopra il saio nero con cappuccio, l'Arcangelo Gabriele con veste rosa e maniche verdi a sbuffo. A de stra della Vergine, San Michele Arcangelo, vestito con un'armatura dai riflessi grigio argentei, sopra brache rosse, trafigge con l'asta Lucifero sot to i suoi piedi; San Sebastiano, cinto del solo perizoma, legato ad un tronco d'albero e trafitto al collo ed al torace da due frecce. Nella cuspide centrale un Angelo sostiene la corona, ai lati, in dimensioni ridotte, vi sono raffigurati angeli suonatori con ampie vesti drappeggiate. Nella predella vi è il Redentore, con quattro apostoli da ogni lato e due angeli recanti un cesto di frutta
- OGGETTO polittico
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MISURE
Profondità: 9 cm
Altezza: 143,5 cm
Larghezza: 244 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Abruzzese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Bernardino Di Cola Del Merlo O Sebastiano Di Cola Da Casentino
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
- LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
- INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il polittico, attribuito dal Matthiae e dal Moretti (Matthiae, 1959, p. 22 - Moretti, 1968, p.93) a Bernardino di Cola del Merlo, non è riconducibile , secondo gli studi più recenti condotti dal Cannatà, a tale pittore, di cui comunque non sarebbe pervenuta alcuna opera certa. Secondo il Cannatà questo ignoto artista "unisce stilemi umbro marchigiani a scoperti signorellismi" (Cannatà, 1981, p. 57 in nota). Tuttavia secondo Lucia Arbace ( Arbace, 2011, p. 66-67), l'opera sarebbe riconducibile a un artista che certamente era entrato in contatto con la cultura umbra attraverso le grandi committenze romane coeve e riconduce come data post quem il 1487, anno in cui Ferrante I d’Aragona, re di Napoli, dona la città di Pianella al conte di San Valentino, Orso Orsini detto Organtino, un esponente di una delle più potenti famiglie romane
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300020096-0
- NUMERO D'INVENTARIO 123
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0