Dio Padre benedicente
dipinto,
1620 - 1620
L'eterno benedicente regge una sfera che simboleggia l'universo. L'immagine tende a forme rigide e quasi astratte, ottenute attraverso il panneggio e il colore dai toni freddi che chiude il personaggio in isolamento ascetico
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Cesari Giuseppe Detto Cavalier D'arpino (1568/ 1640)
- LOCALIZZAZIONE Arpino (FR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel Libro Grande dell'Archivio di San Michele l'abside è così descritta: "Essa aveva nel mezzo il quadro di S. Michele Arcangelo; al di sopra di questo l'altro dell'Eterno Padre; ed ai lati quelli dell'Arcangelo S. Gabriele e S. Raffaele" (ora scomparsi). Il quadro quindi deve essere posto in relazione con il S. Michele Arcangelo posto nell'abside e deve essere stato eseguito assieme a questo che, come risulta dal Libro Grande fu commissionato al CEsari nel 1620. Come la maggioranza dei suoi dipinti conservati ad Arpino anche questo risale all'ultimo periodo. In contrasto col crescente barocco e con l'esperienza caravaggesca, l'autore approfondisce il richiamo a forme paleocristiane, tendenza che aveva già caratterizzato la pittura romana attorno al 1600. La figura umana è sciolta da ogni relazione ed è pervasa da un senso di mistico isolamento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200215612
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0