soggetto assente
Parato modello canonico romano probabilmente da processione. Il piviale conserva ancora lo stolone uguale al resto del parato, mentre la parte sottostante è stata sostituita con un tessuto simile (a) con ricami in lamina d'argento dorata. La frangia che delimita il cappuccio è formata da fili ritorti su se stessi, grosse spirali e applicazioni di fiori e nastrini realizzati con paillettes. Trine ottenute a fuselli con argento dorato filato e in lamina, a motivo di ventaglietti. Fodera in diagonale di cotone avorio. Modello decorativo: Grandi racemi fioriti nascono dal centro e si snodano con ampie volute. Un finto gallone ricamato con foglie ad andamento sinusoidale scontrato con rametti fioriti, determina le partiture interne delle tonacelle e delimita lo stolone. (a) Su fondo laminato emergono dei piccoli rami fioriti e fogliati che si alternano, in due diversi motivi, in serie orizzontali sfalsate ad ampio rapporto. Colori: fondo avorio; decorazione oro. COSTRUZIONE INTERNA DEL TESSUTO: Teletta costituita da un taffetas in seta in cui interviene una trama d'argento lamellare fermata dalla metà dei fili dell'ordito di fondo. ORDITO: Fondo: Materia: seta 1 capo s.t.a.; riduzione: 40/cm; proporzione: 1:1; scalinatura: /; colore: avorio. SEGUE in OSS
- OGGETTO piviale
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MATERIA E TECNICA
argento/ doratura
argento filato/ attorcigliamento
argento filato e lamellare/ merletto a fuselli o tombolo
argento filato, lamellare e seta/ ricamo a punto steso o posato
argento filato, lamellare e seta/ ricamo a punto stuoia
argento filato, lamellare e seta/ ricamo a rilievo a punto pieno
cotone/ diagonale o saia
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I tessuti laminati si diffondono a partire dal secolo XVI, soprattutto come fondi per velluti in seta a grandi moduli decorativi. Precedentemente i fili d'oro e d'argento erano utilizzati per eseguire solo le broccature, in seguito le tele laminate ebbero molta fortuna come fondi per ricami in sete policrome e come semplici telette marezzate o senza decorazione. Il termine "teletta" insieme a quello di "lama d'oro", si trova nei documenti di archivio del XVIII secolo. Nell'uso liturgico i tessuti d'oro e d'argento sostituivano tutti i colori tranne il nero e il viola, come è riportato nel "Compendio delle cerimonie ecclesiastiche del Padre Gavanto con l'addizione del Padre Merati" pubblicato a Venezia nel 1761 (AA.VV., 1981, p. 228)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000126955
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0