soggetto assente
Il seggio poggia su colonnette sfaccettate intarsiate con base a capitelli. I braccioli sono sorretti da mensole intagliate a fogliami. Al di sopra dei braccioli, incassate ai due lati del postergale ma aggettanti, salgono due colonnine ottagone intarsiate, con fusto annodato nel mezzo. Il postergale, quadrangolare, ha lo specchio lavorato ad intaglio e tarsie e, al centro di un traforo, è inscritta una lettera del saluto angelico a Maria. Sopra la cornice di coronamento del postergale intagliata a fogliami è collocato il baldacchino sorretto da mensole a gola dritta intagliate a fogliami. Il baldacchino ombreggia una figura a mezzo busto di santo ad altorilievo, incorniciata da un trilobo intagliato con motivi vegetali. Lo stesso trilobo decora il lato esterno del baldacchino, incassato tra due colonnine intarsiate. Sopra l'architrave con varie modanature poggia un altro fregio intagliato a fogliami affiancato sui due lati da due statuette. La cornice sovrastante è formata da un ordine di dentelli e da un altro di mensolette a fogliame. Sulle mensole poggia inoltre il gocciolatoio, cui segue il cornicione di finimento
- OGGETTO stalli del coro
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ intarsio
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MISURE
Profondità: 72 cm
Altezza: 326 cm
Larghezza: 80 cm
- AMBITO CULTURALE Produzione Senese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'opera del Duomo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Soliano
- INDIRIZZO piazza Duomo, 24 - Orvieto (TR), Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' uno degli stalli del coro trecentesche detto dei canonici della cattedrale di Orvieto. Il coro era distribuito in tre ordine di stalli, questo apparteneva all'ordine superiore. Vi era poi il secondo ordine, che si componeva di scranno a braccioli, del dossale e dell'inginocchiatoio; e a questo seguiva il terzo ordine costituito dal solo scranno con dossale. Il coro era originariamente collocato all'incrocio del transetto, poi nel 1541 venne trasferito nell'abside ad opera del Sangallo. Nel 1859 Lodovico Mari e Girolamo dei Conti Sarcinelli rimossero le parti rovinate, tutt'ora conservate nel Museo, e ne eseguirono delle copie. Capomastro dei lavori del coro fu dal 1329 al 1339 Vanni di Tura dell'Ammannato, architetto ed intagliatore senese, coadiuvato da Jacopo del Lotto, Ambrogino di Meo e Nicola di Nuto. Ma al coro lavorarono anche molti altri carpentieri e intagliatori
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000061047
- NUMERO D'INVENTARIO 16862
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0