motivi decorativi

decorazione a intarsio, ca 1354 - ca 1370

Gli archi trilobati sono lavorati ad intaglio con motivi vegetali e lungo il brodo corre una cornice a dentelli, motivo ripreso dalla fascia ad intarsio che lo accompagna. All'interno dei trilobi mezze figure scolpite ad altorilievo. Sono riconoscibili il busto di Santo Stefano, in dalmatica con il libro nella mano sinistra, privo della mano destra e della parte superiore della testa, rovinato nel volto; e il busto di un vescovo, con barba, dalmatica, mitria e libro aperto tra le mani, anch'esso molto rovinato. Al di sotto si trovano i fregi di coronamento dei dossali, intagliati a fogliame e incorniciati da una fascia ad intarsio a motivi geometrici. Sono spartiti da mensole a gola dritta intagliate a fogliami

  • OGGETTO decorazione a intarsio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ intarsio
  • MISURE Profondità: 38 cm
    Altezza: 24 cm
    Larghezza: 240 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Senese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'opera del Duomo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Soliano
  • INDIRIZZO piazza Duomo, 24 - Orvieto (TR), Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di alcuni elementi costituenti parte della struttura sovrastante il dossale degli stalli dei canonici del coro della chiesa cattedrale di Orvieto. Il fregio era il coronamento dello specchio del tergale, le mensole sorreggevano il baldacchino che ombreggiava i busti dei santi uno per stallo-racchiusi negli archi trilobati. Il motivo della figura a mezzo busto è frequente nella scultura senese dell'epoca. I busti del coro della cattedrale di Orvieto furono scolpiti da Vanni di Tura dell'Ammnnato, Nicola di Muto, Jacopo di Maestro Lotto e Ambrogino di Meo. Il coro era distribuito in tre ordini di stalli, gli stalli dei canonici appartenevano all'ordine superiore. Era originariamente collocato all'incrocio del transetto, poi, su commisisone di papa Paolo III, in seguito a due visite effettuate ad Orvieto nel 1537 e nel 1540, fu trasferito nel 1541 nell'ambisde ad opera del Sangallo. Nel 1859 Lodovico Mari e Girolamo dei Conti Sarcinelli rimossero le parti rovinate, tutt'ora conservate nel Museo e ne eseguirono delle copie. Capomastro dei lavori del coro fu dal 1329 al 1339 Vanni di Tura dell'Ammannato, architetto e intagliatore senese, coadiuvato da Jacopo di Lotto, Ambrogino di Meo e Nicola di Nuto, intagliatori. Ma al coro lavorarono anche molti carpentieri e intagliatori ed è molto probabile che a Lorenzo maitani spetti l'ideazione del disegno d'insieme
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000061027
  • NUMERO D'INVENTARIO 16881
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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