Madonna dei Raccomandati. Madonna della Misericordia
dipinto,
ca 1320 - ca 1320
Memmi Lippo Di Filippuccio (notizie Dal 1317/ 1356)
notizie dal 1317/ 1356
Tavola di forma cuspidata con fondo oro, dotata di cornice dorata con profilo superiore trilobato
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Memmi Lippo Di Filippuccio (notizie Dal 1317/ 1356)
- LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta già Santa Maria della Stella
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il “Lippus de Sena” che firma il dipinto è stato identificato con Lippo di Memmo di Filippuccio già da Venturi e da Berenson, i quali riferiscono la tavola alla tarda attività del pittore senese. Van Marle (1934, pp. 271-272) nutre dei dubbi su questa attribuzione (scrive infatti: “non mi ritengo in alcun modo sicuro che il Lippo il quale firmò codesta tavola possa identificarsi con Lippo Memmi”) e riferisce l’opera ai primi anni dell’attività del Lippi. Toesca (1951, p. 550) attribuisce il dipinto a Lippo Vanni, notando i “caratteri lorenzettiani” dell’opera. Carli, in un primo intervento sull’argomento, riconosce nel pittore senese di nome Lippo che firma la tavola, un collaboratore di Barna negli affreschi della Collegiata di San Gimignano (in particolare nella scena dell’Entrata a Gerusalemme). Lo studioso avvicina poi l’opera alla poco nota Madonna della Misericordia di Niccolò da Signa nella chiesa parrocchiale di Vertine in Chianti (Carli, 1961, p. 40). Più tardi Carli, sulla base di precisi raffronti stilistici con alcuni affreschi a San Gimignano, torna sull’attribuzione della tavola orvietana a Lippo Memmi, riferendola al 1320 circa, dopo l’attività sangimignanese del pittore. Lo studioso concentra la propria attenzione su un affresco rappresentante la Madonna in Trono nella chiesa di S. Agostino a San Gimignano e su due figure di sante (S. Fina e S. Caterina d’Alessandria) nella Collegiata della stessa città: il confronto tra il volto di S. Fina e quello della giovinetta incoronata più vicina alla Madonna nel dipinto orvietano rivela un medesimo disegno (occhi sinuosi e allungati, naso diritto, forma della bocca). Il confronto tra le due sante sangimignanesi e il gruppo delle devote orvietane è, secondo Carli, probante per il riferimento della tavola del Duomo orvietano a Lippo Memmi. L’attribuzione a questo pittore è ormai definitivamente accettata dalla critica più recente, così come la datazione all’inizio del terzo decennio del XIV secolo. La pittura di Lippo Memmi è fortemente influenzata dalla grande personalità di Simone Martini, con il quale Lippo collabora fino al 1336. La De Benedictis (1968, pp. 5-6) nota che in quest’opera Lippo Memmi sembra abbandonare i tratti della stretta osservanza martiniana e “si solleva a una sfera di sottile poesia nella figurette dei Raccomandati trattate con un gusto di vivace caratterizzazione quasi caricaturale ed espressionistica”. Boskovits (1983) ipotizza per questo dipinto una collaborazione di Lippo con il fratello Federico. La Madonna dei Raccomandati subì diversi spostamenti: nella seconda metà del sec. XVI il dipinto, inserito in una complessa macchina lignea, era collocato in uno degli altari laterali, dal quale passò, alla fine dell’Ottocento, al Museo dell’Opera del Duomo, per poi essere successivamente spostata nella Cappella del Corporale. La complessa macchina lignea cinquecentesca nella quale la tavola era stata inserita venne rimossa alla fine dell’Ottocento ed è documentata da due foto dell’epoca (foto Anderson 15541 e Alinari 25979). L’inserimento in questa cornice provocò la resecazione della cuspide originale e del margine inferiore. Probabilmente alla fine del sec. XVI la tavola venne parzialmente ridipinta a causa di un mutamento del gusto e degli stilemi iconografici. Carli (1963, p. 39) parla di un ritocco più recente (sec. XIX), che interessò soprattutto la parte superiore del dipinto “ripassato secondo un gusto purista e accademico”. La zona inferiore della tavola, con le schiere inginocchiate dei Raccomandati, è invece integra
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060337
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
- ISCRIZIONI piedistallo della Madonna - LIPPUS DE SENA NAT(US) NOS PICX(IT) AME(N)A - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0