lapide tombale, opera isolata - ambito orvietano (sec. XVIII)

lapide tombale, 1795 - 1795

La lapide si trova di fronte all'ingresso della Cappella del Corporale; è occupata da una lunga iscrzione, sotto la quale è raffigurato un teschio. La parte superiore della lastra appare molto consunta

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA marmo rosso di Prodo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Orvietano
  • LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pavimento del Duomo di Orvieto venne iniziato nel 1347, quando era capomastro Andrea Pisano; fu realizzato con lastre di marmo rosso di Prodo già usato dal 1330 per lastricare lo "spazzo", ossia il sagrato antistante la facciata e fu poi continuato negli anni successivi. La pavimentazione venne rinnovata dall'agosto del 1955 al marzo del 1956. In tale occasione sotto il vecchio pavimento costellato di lapidi sepolcrali sono state rinvenute molte tombe; inoltre è stata conservata la parte centrale del pavimento in marmi bianchi e rossi con gigli dei Farnesi e sono state riprodotte le iscrizioni delle tombe gentilizie, di quelle del clero e delle categorie artigiane della città impiegando lo stesso calcare di Prodo già usato nel XIV secolo. In tale modo secondo il Bonelli nel rifare il pavimento "si è ripetuto il grosso errore dei trecentisti" poiche "il calcare di Prodo di un rosso bruno che può variare fino al rosa pallido e slavato [...] porta uno stridente insanabile contrasto con la tonalità esclusivamente grigia dell'interno e turba e intacca l'armonia cromatica dell'insieme". Alcune lastre del vecchio pavimento furono utilizzate per lastricare il vialetto che conduce alla cripta dei nuovi vescovi. Nell'iscrizione di questa lastra collocata nel transetto viene ricordato il cardinale Paolo Francesco Antamori. Di antica famiglia patrizia romana ascritto al collegio degli avvocati concistoriali, nel 1760 fu nominato rettore dell'Archiginnasio e tenne tale carica per venti anni. Nel 1780 Pio VI lo elevò prete cardinale dei SS. Bonifacio e Alessio e contemporaneamente vescovo di Orvieto. Qui promosse il restauro della facciata del Duomo con l'aiuto di Pio VI; alla Biblioteca Comunale di Orvieto si conserva l'editto del cardinale sul rifacimento dei mosaici della facciata datato 1786. E' probabile che nella parte superiore della lastra pavimentale vi fosse inciso lo stemma del cardinal Antamori (troncato con luna crescente montante e tre bande trasversali) ora illeggibile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060149
  • NUMERO D'INVENTARIO Sopr. BAAAS PG Inv. Scheda n. 12902
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • ISCRIZIONI al centro - D.O.M./ PAULUS FRANCISCUS/TITULI S. ALEXII S.R.E./BRAESBITER CARD. ANTAMORUS/ET EPISCOPUS URBEVETANS/RESURRECTIONEM HIC EXPECTAT/OBIIT PRIDIE NON XBRIS MDCCXCV/AETATIS SUEA ANNI LXXXIII/EPISCOPATUS VERO XV/ORATE PRO EO - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1795 - 1795

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE