Il corpo della lupa è staccato dalla parete, alla quale rimane unito il basamento della parete superiore con le zampe posteriori e due piccoli frammenti delle zampe anteriori a 17 cm. Di distanza, più in basso. La scultura è ben modellata: presenta un profondo canale di scolo sul dorso: terminante con la bocca spalancata; ha sei mammelle, agili zampe, quella anteriore sinistra ha peli in rilievo sulla parte posteriore mentre la zampa destra è staccata dal corpo e in stato frammentario. Presenta il disegno delle costole sui fianchi; il muso è voltato verso sinistra e il collo ha disegno e muscolatura. Il ? è di forma triangolare piuttosto allungata,le orecchie sono traiangolari con punta verso l’alto, l’orecchio sinistro manca di un piccolo frammento della punta, mentre il destro manca della parte superiore. Gli occhi sono delineati dalla linea di contorno e hanno il bulbo in rilievo così come le sopracciglia. Il naso è di forma rettangolare molto lungo e la bocca è molto grande. La parte superiore di questa è stata riattaccata, sembra con piombo. La scultura è aggredita da muschi e licheni

  • OGGETTO doccione
  • MATERIA E TECNICA travertino/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Con il termine “doccione” si intende indicare un elemento che, sporgendo dalla copertura di un edificio, serve per scaricare in un canale l’acqua piovana raccolta. Costituito essenzialmente da una lastra concava o da un tratto di canale, è stato spesso, fin dall’antichità, arricchito di figurazioni fantastiche. I doccioni che finsero rosoni, teste di leone o di lupo negli edifici classici, divennero mostri, demoni, draghi nel periodo medievale e gotico e non poche volte furono usati con funzione unicamente decorativa. In Orvieto sono per lo più in forma d’animale (cane, leone, lupo) raarmente con arricchimenti dettati dalla fantasia dell’artista. Il materiale con cui essi venivano realizzati è il travertino, usato per l’intero Duomo, che si estraeva dalle cave di Porano e castellonchio dei Monaldeschi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060104
  • NUMERO D'INVENTARIO 12857
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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