archibugio a pietra focaia di Michele Lorenzoni - produzione fiorentina (fine/ inizio XVII/ XVIII secc)

archibugio a pietra focaia, ca 1690 - ca 1700

Arma da fuoco portatile. Canna in acciaio a tre ordini con modanature agli stacchi: quadra, a faccette e tondo con gioia di bocca. Traguardo scolpito sull'otturatore e tacca di mira in ferro saldato

  • OGGETTO archibugio a pietra focaia
  • MATERIA E TECNICA radica di noce
    Ottone
    FERRO
    ACCIAIO
  • AMBITO CULTURALE Produzione Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Michele Lorenzoni (notizie Dal 1684 Al 1733)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO via del Proconsolo. 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arma appartenne al gran principe Ferdinando de' Medici e riporta sul calciolo il suo monogramma. L'arma è un esempio di sistema “a tutto avanti” così composto: nel primo serbatoio è fissato un dosatore a imbuto che immette la polvere nel tubo forato e che, muovendo l'arma in posizione verticale, ne permette lo scivolamento nella culatta. Vicino a questo tubo ne è alloggiato un secondo, anch'esso forato, con capacità di 15 palle. Tutto il complesso canna-serbatoio ruota su un perno parallelo all'asse e fissato in un blocco di bronzo che entra nel calcio. In questo blocco sono alloggiate la camera di scoppio, il condotto per l'alimentazione dello scodellino e un pistone che viene azionato dal grilletto anteriore a quello di sparo, spingendo la palla scesa dal serbatoio nella canna. La molla della piastra, quando viene tirata indietro, arma all'indietro anche la molla della batteria, che viene abbattuta da un bilanciere mosso dalla noce. Il meccanismo “a tutto avanti” fu senz'altro più sicuro in quanto, trovandosi i serbatoi di palle e polvere sotto la canna quindi lontano dal viso del tiratore, i danni in caso di scoppio del serbatoio della polvere erano enormemente ridotti rispetto al sistema “misto” e soprattutto rispetto al sistema “a tutto indietro”. Michele Lorenzoni fu archibugiaro senese attivo a Firenze dal 1684 e morì nel 1733, producendo soprattutto archibusi da caccia firmati e datati tra il 1684 e il 1711. Celebre è la sua produzione di armi con sistema “a tutto avanti”, tanto che per lungo tempo è stato considerato l'ideatore di tale tipologia (il Boccia lo chiamava ancora nel 1995 “sistema Lorenzoni”). Oggi sappiamo che archibusi con sistema simile a quello “a tutto avanti” erano già stati brevettati nel 1641 da Caspar Kalthoff di Copenhagen. Databile al 1665-1670 è un archibuso a ripetizione con sistema Kalthoff firmato da Francesco Berselli, esponente di una famiglia di archibugiari bolognesi noti per aver sperimentato nuove soluzioni tecniche, e forse è proprio costui il vero ideatore del sistema “a tutto indietro” in anni non lontani dal brevetto di Kalthoff. Pietro Parreaux produsse a Verrua un vero e proprio modello “a tutto avanti” (opera esposta in Armeria Reale a Torino e inventariata M 66), mentre archibusi con il sistema “a tutto indietro” probabilmente furono ideati da Giacomo Berselli già negli anni Ottanta del XVII secolo. I sistemi a ripetizione attirarono molto gli archibugiari italiani, come i bolognesi Berselli, Bondioli e Costantini, gli Acquafresca dei Pianacci, il torinese Bartolomeo Cotel, il già citato Pietro Parreaux, i Lefer di Valenza Po e l'orologiaio Pietro Callin di Genova. Altri archibusi firmati dal Lorenzoni sono conservati in Armeria Reale a Torino (M 64 a “sistema misto”; M 63 con sitema “a tutto avanti”), nella Hofjagd-und Rustkammer del Kunsthistorisches Museum di Vienna (D 371 archibuso a focile; D 372 con sistema “a tutto avanti”); sono presenti a Vienna anche due pistole firmate dal Lorenzoni (la coppia A 1446 e A 1447). Al Museo Nazionale del Bargello sono conservati altri due archibusi a ripetizione del Lorenzoni (AM 67 e AM 68) e una piastra firmata e montata sull'archibuso AM 176. Al Museo di Storia della Scienza di Firenze erano conservate altre due armi firmate dal Lorenzoni, oggi però perdute. Nell'Armeria Reale di Torino si conservano, sempre firmate dal Lorenzoni, l'archibuso “a tutto avanti” M 63 e l'esemplare “a sistema misto” M 64. Al Victoria and Albert Museum di Londra si conserva la pistola a tre canne rotanti, proveniente dal Guardaroba Mediceo, M 546-1924; mentre al Töjhunsmuseet di Copenaghen è conservato l'archibuso “a tutto indietro” B 1006. Trascrizione dall'Inventario del 1878: «Archibuso pure a serie di colpi del medesimo armaiolo del sopradescritto. Ha il magazzino dei proiettili contenuto in spece di doppia canna. Questo tira solo venti colpi. Lung. della canna m 0,85, lung. totale m 1,27»
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901142964
  • NUMERO D'INVENTARIO AM 69
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • ISCRIZIONI sulla piastra - Michel Lorenzoni a Firenze - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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