archibugio a pietra focaia di Michele Lorenzoni - produzione fiorentina (fine XVII sec)

archibugio a pietra focaia ca 1695 - ca 1695

Arma da fuoco portatile. Canna a tre ordini: quadra, a faccette e tonda filettata agli stacchi. Grossa cornice in culatta ingrossata

  • OGGETTO archibugio a pietra focaia
  • MATERIA E TECNICA ACCIAIO
    Bronzo
    FERRO
    LEGNO DI NOCE
  • AMBITO CULTURALE Produzione Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Michele Lorenzoni (notizie Dal 1684 Al 1733)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Arma da caccia appartenuta al Gran Principe Ferdinando. Queso archibuso funzionava con il cosiddetto sistema “a tutto indietro”: aperto lo sportello del calciolo, si alimentano i serbatoi con polvere e palle e si riempe la scatola-serbatoio per il polverino sulla piastra. Ruotando la leva verso il basso, la sede del proiettile e la camera di scoppio vengono messe in comunicazione con i rispettivi serbatoi e ricevono la palla e la giusta quantità di polvere. L'arma dovrà essere rivolta verso il basso. Ruotando la leva al contrario, la palla cadrà nella canna (priva di camera) e la camera di scoppio si allineerà alla canna stessa. Con la prima rotazione della leva, si sarà abbassato il bacinetto ed il cane sarà stato armato dalla biella. Lo scodellino rotante avrà raccolto la necessaria quantità di polvere e, con la seconda rotazione, l'arma sarà pronta a fare fuoco. Per disattivarla è previsto un foro nella parte inferiore della culatta per consentire l'evacuazione della palla. Questo meccanismo, molto complicato da costruire, costoso da acquistare e delicato nell'uso - in quanto il rischio di esplosione del calcio carico di polvere era sempre alto - fece sì che pochi armaioli si cimentassero nella sua realizzazione: è stato calcolato che ne siano stati prodotti meno di 300 esemplari in tutta Europa, comprese alcune pistole. Michele Lorenzoni fu archibugiaro senese attivo a Firenze dal 1684 e morì nel 1733, producendo soprattutto archibusi da caccia firmati e datati tra il 1684 e il 1711. Celebre è la sua produzione di armi con sistema “a tutto avanti”, tanto che per lungo tempo è stato considerato l'ideatore di tale tipologia (il Boccia lo chiamava ancora nel 1995 “sistema Lorenzoni”). Oggi sappiamo che archibusi con sistema simile a quello “a tutto avanti” erano già stati brevettati nel 1641 da Caspar Kalthoff di Copenhagen. Databile al 1665-1670 è un archibuso a ripetizione con sistema Kalthoff firmato da Francesco Berselli, esponente di una famiglia di archibugiari bolognesi noti per aver sperimentato nuove soluzioni tecniche, e forse è proprio costui il vero ideatore del sistema “a tutto indietro” in anni non lontani dal brevetto di Kalthoff. Pietro Parreaux produsse a Verrua un vero e proprio modello “a tutto avanti” (opera esposta in Armeria Reale a Torino e inventariata M 66), mentre archibusi con il sistema “a tutto indietro” probabilmente furono ideati da Giacomo Berselli già negli anni Ottanta del XVII secolo. I sistemi a ripetizione attirarono molto gli archibugiari italiani, come i bolognesi Berselli, Bondioli e Costantini, gli Acquafresca dei Pianacci, il torinese Bartolomeo Cotel, il già citato Pietro Parreaux, i Lefer di Valenza Po e l'orologiaio Pietro Callin di Genova. Altri archibusi firmati dal Lorenzoni sono conservati in Armeria Reale a Torino (M 64 a “sistema misto”; M 63 con sitema “a tutto avanti”), nella Hofjagd-und Rustkammer del Kunsthistorisches Museum di Vienna (D 371 archibuso a focile; D 372 con sistema “a tutto avanti”); sono presenti a Vienna anche due pistole firmate dal Lorenzoni (la coppia A 1446 e A 1447). Al Museo Nazionale del Bargello sono conservati altri due archibusi a ripetizione del Lorenzoni (AM 68 e AM 69) e una piastra firmata e montata sull'archibuso AM 176. Al Museo di Storia della Scienza di Firenze erano conservate altre due armi firmate dal Lorenzoni, oggi però perdute. Nell'Armeria Reale di Torino si conservano, sempre firmate dal Lorenzoni, l'archibuso “a tutto avanti” M 63 e l'esemplare “a sistema misto” M 64. Al Victoria and Albert Museum di Londra si conserva la pistola a tre canne rotanti, proveniente dal Guardaroba Mediceo, M 546-1924; mentre al Töjhunsmuseet di Copenhagen è conservato l'archibuso “a tutto indietro” B 1006. Trascrizione dall'Inventario 1878: «Esso è ad una sola canna e tira trenta colpi a polvere ed a palla, con magazzino nel calcio da svitarsi sopra all'acciarino e da montarsi a ruota. Lung. della canna m 0,80, lung. totale m 1,20». La scheda menziona anche il numero 163 di un inventario precedente a quello del 1878, di cui non si ha riscontro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901142962
  • NUMERO D'INVENTARIO AM 67
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • ISCRIZIONI sul tamburo di bronzo - Fiorenza - capitale - a bulino -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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