miniatura, insieme - ambito pisano (metà sec. XIV)

miniatura,

L'antifonario è composto da cc. I+268+I, la numerazione è a penna su una faccia ed è in cifre arabe. La carta ha 6 tetragrammi in rosso con neumi neri e 6 righe di scrittura gotica in inchiostro nero e per alcune parti in rosso. Le carte risultano rifilate. L'impianto decorativo è costituito da 679 iniziali a filigrana rossa e blu, fra cui anche delle fesse e delle rifesse, 11 iniziali miniate decorate, 5 figurate di cui 1 con storia

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ miniatura
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'antifonario fa parte del nucleo di corali eseguiti per la Primaziale e conservati in cattedrale in un armadio, come riporta la Dalli Regoli (1986, p. 148), "situato presso il presbiterio". Nel 1912 risulta in deposito presso l'Archivio Capitolare, mentre nel 1963 come riportato dalla Dalli Regoli (1963, p.106) risulta essere esposto nei locali dell'Opera del Duomo. Il Papini (1912) ascrive l'illustrazione del corale ad un maestro attivo a gli inizi del XV secolo di ambito francese individuando nei fondi quadrettati delle lettere D (c. 6r) e Q (c.205r) chiare influenze della scuola d'oltralpe. Il Salmi (1954, p.19) non sembra fare una distinzione netta fra questo corale e quello segnato B.4 ascrivendo quindi la paternità delle miniature del corale ad artisti diversi, ma tutti di ambito pisano. La Dalli Regoli (1963, 1986) attribuisce ad un anonimo maestro di ambito pisano, che chiamerà Maestro secondo degli Antifonari dell'Opera, la paternità della maggior parte delle iniziali presenti nel corale. Secondo la studiosa, l'anonimo maestro doveva appartenere ad un'officina di cultura fondamentalmente martiniana con qualche riferimento a Pietro Lorenzetti, ma con forti legami con la pittura di Francesco Traini, che restarà per il maestro un punto di riferimento importantissimo. Dal Lorenzetti eredita la monumentalità e l'austerità delle figure, che vengono però appiattite dalla pesantezza dei tratti e dalla legnosità delle ombre. Gli autori delle miniature impostano in senso curvilineo ogni segno sia nei volti che negli abbigliamenti delle figure cercando di personalizzare lo stile martiniano. Allo stesso ambito la studiosa attribuisce anche il corale D.7 sempre conservato nel Museo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900769231-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00769231_00
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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