miniatura, insieme - ambito pisano (prima metà sec. XIV)
miniatura
Il corale è composto da cc. 286 con numerazione araba su una faccia a penna riportata al centro del foglio in sostituzione della numerazione romana più antica riportata sull'angolo destro e quasi scomparsa per la rifilatura del foglio. La carta ha 6 tetragrammi in rosso con neumi neri e 6 righe di scrittura gotica in inchiostro nero e per alcune parti in rosso. Le carte risultano essere state rifilate. L'impianto decorativo è costituito da 474 iniziali a filigrana rossa e blu, di cui molte fesse e rifesse, 21 iniziali miniate decorate e 1 con storia
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
pergamena/ miniatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Pisano
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il corale fa parte del nucleo di corali eseguiti per la Primaziale e conservati in cattedrale in un armadio, come riporta la Dalli Regoli (1986, p. 148), "situato presso il presbiterio". Nel 1963 risulta conservato presso la Biblioteca Capitolare (Dalli Regoli, 1963, p. 90). Il Papini (1912) ascrive l'illustrazione del Corale ad un maestro attivo nella seconda metà del XIV secolo di ambito fiorentino. Il Salmi (1954) lo assegna ad un maestro di scuola senese della seconda metà del secolo XIV riscontrando grandi affinità con la pittura senese contemporanea soprattutto con quella di Pietro Lorenzetti. La Dalli Regoli (1963, 1986) invece riconosce un maestro di ambito pisano, che chiamerà Maestro primo, l'autore delle miniature di questo corale e anche di quelle dei corali A.2 e E. 8. Secondo la studiosa l'anonimo maestro doveva risiedere stabilmente a Pisa, dove lavorava sia per le comunità religiose (Opera Primaziale, convento di San Francesco) che per i magistrati comunali (Archivio di Stato di Pisa, mss. Com. A. 15 e Com. A. 18). Il Maestro, che operava all'interno di una sigla stilistica ben riconoscibile, doveva appartenere ad un'officina che aveva molti punti di contatto con la cultura figurativa della prima metà del Trecento (figurine asciutte con vesti dai segni composti, capigliature compatte, volti dai lineamenti marcati), in cui venivano unite in un equilibrio perfetto sia forme senesi che fiorentine avendo però un punto di riferimento determinante in Francesco Traini e nella tradizione pisana dei pittori attivi nel Campo santo. Dalla cultura lorenzettiana eredita la sobrietà e la compostezza de +lle figure riscontrabile anche nell'unica grande miniatura figurata presente in questo corale, "Le Marie al sepolcro", dove la rapida scalatura dei piani, la collocazione delle tre donne poste una dietro l'altra e la gamma cromatica dei colori particolarmente sobria, sottolinea ulteriormente l'austera intenzione compositiva. Sono invece, pur mantenendo uno stile personalissimo, di chiara derivazione dei moduli presenti nel Camposanto pisano, i vari essere fantastici presenti nelle "droleries" dei fregi che ornano tutte le lettere miniate
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900769226-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00769226_00
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0