altare, 1591 - 1591

Altare posto su un piano rialzato con due zoccoli laterali; sopra poggiano due colonne in verde antico con capitello composito su cui insiste l'architrave con mascherone centrale, grifoni, uccelli e racemi; il coronamento finale è ad arco ribassato. Le lesene laterali e quelle dell'intradosso mostrano un ricco repertorio ornativo: anfore, uccelli, grifoni, cartelle ed elementi vegetali nel primo caso; oggetti liturgici, quali un turibolo, una navicella, un candeliere, un secchiello con aspersorio, un acquamanile con bacile, un calice e una cartella, nel secondo caso. Serti d'alloro e tre patere floreali decorano i sottarchi; nei pennacchi due angeli recano un rosario, una croce pisana e un libro. Al centro dell'ancona, su uno sfondo composto da quattro specchi verticali in "mischio", spicca l'urna delle reliquie con la grata sormontata dalla lunetta dell'altare con La Madonna appare a S. Ranieri a Tiro (cfr. scheda 40000795.1)

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA Marmo
    MARMO BIANCO
  • ATTRIBUZIONI Lorenzi Giovan Battista Detto Battista Del Cavaliere (1527-1528/ 1594)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ancora all'inizio dell'ultimo decennio del XVI secolo le ossa del patrono di Pisa erano poste nella tomba-altare trecentesca di Tino di Camaino (Museo dell'Opera del Duomo) (cfr. scheda n. 00001943), inglobata intorno alla metà del Quattrocento da una struttura marmorea con statue, oggi in San Ranierino (cfr. sceda n. 00001967): l'insieme era addossato a sinistra, prima dell'imbocco del transetto settentrionale, nello stesso luogo dove si trova l'altare in esame, eretto nel 1591 (1592 alla pisana) da Giovan Battista Lorenzi in sostituzione del complesso tre-quattrocentesco (CASINI 1987, p. 225). Fino al 1688 l'urna inquadrata dal suddetto altare accolse le ossa del patrono di Pisa, ma in seguito alla loro traslazione nell'altare disegnato dal Foggini per volontà di Cosimo III nell'abside del transetto meridionale furono qui poste le reliquie di S. Guido della Gherardesca. È in questo periodo che presumibilmente venne realizzata la grata metallica: un disegno anonimo del Seicento mostra ancora l'originario aspetto con un'iscrizione alla base: Altare Sancti Ranieri / Pisani viri nobilis cuius ossa / in hac conduntur arca (ACP, ms. C, 145) ["Altare di S. Ranieri nobile pisano, le cui ossa sono riposte in questa urna"]. Seguendo il criterio di simmetria Giovan Battista Lorenzi intese ripetere la forma e le decorazioni degli altari stageschi, in particolar modo quelle dell'altare frontale dei SS. Gamaliele, Nicodemo e Abibo corredato di urna e lunetta (cfr. schede n. 00001006, 00001008, 00001009): è per questo motivo che fino al Tanfani Centofanti (1897, p. 67) l'opera veniva tradizionalmente assegnata all'artista pietrasantino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665700-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI plinto sinistro - Ferdi(nando) Med(ici) / sereniss(imo) / mag(no) Hetr(uriae) d(uce) III/ feliciter / imperante - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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