cattedra episcopale, 1536 - 1537

La cattedra poggia su un alto gradino. Al centro è posto un alto dossale centinato raffigurante l'"Adorazione dei Magi". Al sedile centrale se ne affiancano altri due laterali. Tutta la spalliera e le rispettive predelle sono costituite da formelle, di diverso formato, ad intarsio. La cattedra centrale è introdotta da due ulteriori gradini

  • OGGETTO cattedra episcopale
  • ATTRIBUZIONI Del Cervelliera Giovanni Battista (1489/ 1570)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cattedra arcivescovile venne eseguita dall'intarsiatore pisano Giovanbattista del Cervelliera nel 1536, su commissione dell'Operaio del Duomo Antonio d'Urbano: del valore attribuitole testimonia l'alta valutazione (1.890 lire) al momento del saldo finale, effettuato nel gennaio 1537 (ASP, "Opera" 577, c. XCI; TANFANI CENTOFANTI 1897, p. 72). La sedia, posta all'interno del presbiterio, venne salvata durante l'incendio del 1595 dai soccorritori che riuscirono a portarla fuori dell'edificio; venne comunque restaurata da Agostino Giolli, che vi rifece i gradini per salire al soglio, nascondendo così due piccole tarsie delle spalliere frontali. Sostituita nel presbiterio dalla nuova residenza intagliata (opera del Giolli), la cattedra del Cervelliera fu collocata successivamente nella navata centrale, di fronte al pulpito ricomposto dal Fancelli con alcuni frammenti del pergamo di Giovanni Pisano. In questo secolo venne spostata dapprima di fronte al pergamo di Giovanni ricomposto dal Bacci (1926) e successivamente dietro il moderno altare maggiore (1990). La cattedra si presenta in buone condizioni ed è l'unica opera a intarsio del Duomo a conservarsi sostanzialmente integra. Il Cervelliera ha inserito la propria firma e la data nei due "cartellini" intarsiati posti nella fascia decorativa superiore del frontale della cattedra. Gli intarsi della cattedra illustrano in modo chiaro lo stile del Cervelliera, pienamente inserito negli sviluppi cinquecenteschi dell'arte italiana della tarsia. A differenza dei precedenti intarsiatori pisani, Cervelliera usa in misura maggiore legni tinti e cerca effetti particolari, di difficile realizzazione, quali la sfumatura pirografata della mitria vescovile in uno dei riquadri minori. Le "scatole" prospettiche nelle quali l'intarsiatore colloca i consueti oggetti liturgici rivelano un tipico allentarsi della coerenza spaziale, ancora più evidente nei due paesaggi con rovine che decorano le spalliere dei sedili laterali. La cattedra è inoltre dominata da un alto dossale centinato, nel quale è inserita una tarsia "narrativa", raffigurante" L'adorazione dei Magi". Cervelliera inventa una composizione fatta di piccole figure immerse in un paesaggio dominato dalla grande architettura in rovina del lato destro; all'interno dello schema compositivo si possono notare almeno due citazioni dagli affreschi eseguiti diversi anni prima dal Gozzoli sulla parete nord del Camposanto pisano. Dall' "Adorazione dei Magi" del Gozzoli è ripresa la figura centrale del più giovane dei Magi; il cane accucciato a sinistra, davanti ai cavalli, deriva invece dalla consimile figura nell'affresco con "Le Nozze di Rebecca e Isacco" (questa, a sua volta, deriva da un disegno presente in taccuini di modelli animali dell'inizio del Quattrocento, e si ritrova in controparte anche nell' "Adorazione dei Magi" di Gentile da Fabriano agli Uffizi)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665665
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI sopra il sedile di sinistra - Sedente Pisano Pontifice/ Honofrio Bartolino Mediceo/ facta est sedes haec - a caratteri applicati - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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