IMMACOLATA CONCEZIONE

dipinto,

Al centro è l'albero del peccato originale, alle cui radici, come primi trasgressori del comandamento di Dio, sono nudi e legati Adamo ed Eva in pose contorte. Agli altri rami sono legati Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, Aronne, Giosuè, David, tutti legati con entrambe le braccia, salvo Samuele e San Giovanni Battista fermati con un solo braccio per essere stati santificati nel grembo. Al tronco è avvolto il serpente, il cui capo, dalle sembianze umane, è schiacciato dalla Vergine,sostenuta dagli angeli in volo, che poggia l'altro piede sulla luna, essendo vestita di sole e coronata di dodici stelle

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Vasari Giorgio (1511/ 1574)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto costituisce una replica, con sostanziose varianti, dell'Immacolata Concezione eseguita nel 1540 dal Vasari per la Cappella di Bindo Altoviti nella chiesa fiorentina dei Santi Apostoli, la cui iconografia era stata fissata congiuntamente dal pittore e dal committente in seguito alla consultazione di "molti comuni amici, uomini letterati". Nel catalogo della mostra aretina del 1981 (scheda 19, pp. 336-337) si faceva riferimento ad uno scritto del 31 ottobre 1543 in cui il Vasari si impegnava, per un compenso di 150 scudi italiani, a realizzare per Biagio Mei una tavola con il medesimo soggetto, corredata di due laterali rappresentanti San Biagio e Sant'Eustachio, esemplandola su quella dei Santi Apostoli. L'ostentazione di accentuate contorsioni e complesse acconciature e le insistite morbidezze delle forme distaccano il dipinto lucchese dall'atmosfera più misurata che impronta il modello, sottintendendo le recenti esperienze compiute dal Vasari nel corso del soggiorno mantovano e veneziano (1541-1542) con particolare riferimento alla visione diretta dei lavori di Giulio Romano. Qui, infatti, le figure si accalcano intorno all'albero del peccato originale in pose forzatamente avvitate e contorte a scapito dell'ariosità e del respiro rilevabili nel prototipo fiorentino. Alla mostra dei disegni del Vasari tenuta a Firenze nel 1964 è stato esposto il disegno N. 2197 del Louvre (scheda 8, pp. 18-19, fig. 8), estremamente interessante in quanto mostra quella che doveva essere la sistemazione originaria dei dipinti sull'altare Mei nella chiesa di San Pier Cigoli (in basso, sotto le tavole laterali, figurano anche gli stemmi di famiglia), di cui sono tracciate le linee architettoniche con le cornici destinate ad accogliere le tre pitture. L'impianto conpositivo della tavola centrale e l'impostazione dei personaggi corrispondono alla trasposizione pittorica finale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526833
  • NUMERO D'INVENTARIO 29
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI Sul vaso in basso a sinistra - GEORGIUS ARRETIN(us) FA'(ciebat) - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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