vetrata, elemento d'insieme di Pandolfo di Ugolino (attribuito), Frediani Vincenzo di Antonio (attribuito) (seconda metà sec. XV)

vetrata ca 1485 - ca 1485

La decorazione della vetrata è ripartita in tre ordini: in basso compaiono due cherubini che sorreggono un medaglione con l'insegna dell'OPA; nel pannello sovrastante sono raffigurati S. Marco in trono; in alto S. Matteo in trono. Gli Evangelisti sono affiancati dai loro simboli (l'angelo e il leone) e la vetrata è riccamente decorata con cornici fiorite, ghirlande e cherubini

  • OGGETTO vetrata
  • MATERIA E TECNICA vetro/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Frediani Vincenzo Di Antonio (attribuito): disegnatore
    Pandolfo Di Ugolino (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Martino
  • INDIRIZZO Piazza San Martino, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le tre vetrate absidali sono le uniche tracce di un complesso ciclo decorativo che aveva investito tutta la Cattedrale di San Martino. Esso ebbe inizio nel 1472 su commissione di Domenico Bertini, giungendo a conclusione solo 15 anni più tardi. Similmente alla vetrata di sinistra, la vetrata centrale fu realizzata dal vetraio Pandolfo di Ugolino, così come si legge nell'ottavo pannello della vetrata centrale, iscrizione piuttosto desueta nell'ambito di questa tecnica, ma particolarmente importante in quanto ci fornisce anche una datazione precisa per il manufatto ricondotto al 1485. Ignoto è invece il nome del pittore che realizzò il disegno per la vetrata. La critica ha lungamente ricondotto la paternità delle tre vetrate a Sandro Botticelli (Ragghianti 1954) e Filippino Lippi (Marchini 1955). Lo stesso Ridolfi nel 1882 ne aveva attribuito i disegni al Ghirlandaio (E. Ridolfi 1882). Più recentemente è stata invece avanzata l'ipotesi, poi universalmente accolta della paternità di Vincenzo Frediani sui disegni di due delle tre vetrate e in particolare su quella centrale e su quella sinistra. L'attribuzione della vetrata di sinistra al maestro vetraio Pandolfo di Ugolino è confermata dai restauri condotti nel 2004, durante i quali la pulitura ha reso leggibile la sigla "PAndolfus" in uno dei riquadri in basso. Indiscutibili sono poi le affinità stilistiche con la vetrata centrale. Vista la notevole fattura, il cartone della vetrata era stato attribuito dal Marchini a Filippino Lippi, mentre Ragghianti aveva ipotizzato la mano di fra Filippino per il San Matteo e di Botticelli per il San Marco. La critica più recente ha ricondotto il disegno a Vincenzo Frediani vista l'affinità con altre opere dell'artista, come la Trinità del Museo della Cattedrale e la Madonna col Bambino di Montefegatesi. Il restauro condotto nel 2004 ha confermato radicali interventi, già messi in luce dalle relative fonti documentarie. Un primo intervento di restauro, piuttosto consistente, fu realizzato nel 1666. Dopo la proposta di rifacimento avanzata da Guglielmo Botti alla fine dell'Ottocento, le gravi condizioni in cui versavano le vetrate imposero un nuovo intervento di restauro che si svolse tra 1917 e 1919 ad opera della Ditta de Matteis. Il recente restauro, che ha ovviato al pesante degrado delle tre vetrate, ha rivelato numerose integrazioni e talvolta vere e proprie ritessiture, nonché la sostituzione delle piombature
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526774
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2011
  • ISCRIZIONI riquadro inferiore - PAN(dolfus) - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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