vetrata, ca 1480 - 1483
Baldassarre Di Biagio Del Firenze (attribuito)
notizie 1453-1484/ ante 1484

La decorazione della vetrata è suddivisa in tre ordini: in basso compaiono tre stemmi affiancati con l'insegna OPA; nel pannello centrale è raffigurato S. Luca; in alto si trova S. Giovanni. Gli Evangelisti sono affiancati dai loro simboli (toro ed aquila) e la vetrata si presenta riccamente decorata con cornici fiorite, ghirlande e cherubini

  • OGGETTO vetrata
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lucchese
  • ATTRIBUZIONI Pandolfo Di Ugolino (cerchia): esecutore/ vetraio
    Baldassarre Di Biagio Del Firenze (attribuito): disegnatore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Pandolfo Di Ugolino
    Frediani Vincenzo Di Antonio
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Martino
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le tre vetrate absidali sono le uniche tracce di un complesso ciclo decorativo che aveva investito tutta la Cattedrale di San Martino. Esso ebbe inizio nel 1472, giungendo a conclusione solo 15 anni più tardi. Similmente alla vetrata di sinistra, la vetrata centrale fu realizzata dal maestro vetraio Pandolfo di Ugolino, così come si legge nell'ottavo pannello della vetrata centrale, iscrizione piuttosto desueta nell'ambito di questa tecnica, ma particolarmente importante in quanto ci fornisce anche una datazione precisa per il manufatto ricondotto al 1485. Ignoto è invece il nome del pittore che realizzò il disegno per la vetrata. La critica ha lungamente ricondotto la paternità delle tre vetrate a Sandro Botticelli (Ragghianti 1954) e Filippino Lippi (Marchini 1955). Lo stesso Ridolfi nel 1882 ne aveva attribuito i disegni al Ghirlandaio (E. Ridolfi 1882). Più recentemente è stata invece avanzata l'ipotesi, poi universalmente accolta della paternità di Vincenzo Frediani sui disegni di due delle tre vetrate e in particolare su quella centrale e su quella sinistra. Diversamente dalle altre due vetrate la vetrata di destra non sembra poter essere ricondotta al vetraio Pandolfo di Ugolino per le differenti scelte cromatiche, per la differente grisaglia (nera) e per le differenze stilistiche nella traduzione dal disegno alla tecnica vetraria, nonostante la dominate koinè culturale dell'epoca. Complessa è anche l'autografia dei cartoni, stilisticamente più vicini a Baldassarre di Biagio che al Frediani, secondo Massimo Ferretti. L'attribuzione a Baldassarre permette di anteporre la datazione di questa vetrata almeno al 1483 (anno della morte dell'artista), lasciando supporre che il trittico che decora l'abside, ovviamente leggibile solo in chiave unitaria, sia stato iniziato proprio con questa vetrata. Il restauro condotto nel 2004 ha confermato radicali interventi, già messi in luce dalle relative fonti documentarie. Un primo intervento di restauro, piuttosto consistente, fu realizzato nel 1666. Dopo la proposta di rifacimento avanzata da Guglielmo Botti alla fine dell'Ottocento, le gravi condizioni in cui versavano le vetrate imposero un nuovo intervento di restauro che si svolse tra 1917 e 1919 ad opera della Ditta de Matteis. Il recente restauro, che ha ovviato al pesante degrado delle tre vetrate, ha rivelato numerose integrazioni e talvolta vere e proprie ritessiture, nonché la sostituzione delle piombature
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526776
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2011
  • STEMMI registro inferiore della vetrata - religioso - Emblema - 2 - emblema dell'Opa entro due stemmi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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