SAN MARTINO DONA PARTE DEL MANTELLO AL POVERO

gruppo scultoreo, 1200 - 1249

Il gruppo si compone di San Martino in sella al cavallo e del povero che gli tende la mano. Il santo, pur nella ieratica staticità della figura, si volge verso il mendicante e con la spada divide il suo mantello. Entrambi i personaggi si presentano bloccati nei gesti e il panneggio delle vesti risulta piuttosto rigido. Il cavallo si impone per la sua monumentalità e per una certa attenzione al dettaglio naturalistico, come si può notare, ad esempio, nella resa della criniera a onde parallele

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA pietra calcarea di S. Maria del Giudice/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di San Martino (notizie 1265-1290): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gruppo scultoreo, cui unanimemente si riconosce un indiscusso valore, viene preso in considerazione già dal Cavalcaselle (1886), che lo colloca alla metà del XIII secolo. Venturi (1922) assegna il gruppo alla fine del Trecento, mettendolo in relazione a due teste della parte alta della navata centrale. La critica è ancora più incerta nell'individuare il possibile scultore dell'opera: Schamrsow (1890), interpretandolo come il primo episodio delle Storie di S. Martino (OA 0900526751), lo attribsce dubitativamente allo stesso seguace di Guido da Como o di Guidetto cui, secondo lui, si devono i rilievi. Biehl (1926) propone di identificare questo maestro con un allievo dell'autore delle Storie di S. Regolo, a sua volta allievo del maestro attivo a Pisa nei portali del Battistero e della chiesa di S. Michele degli Scalzi. A partire dal Toesca (1927) e dal Salmi (1928), la critica sembra indirizzata a collocare il gruppo nei primi del XIII secolo, attribuendolo ad un artefice collegato alla maestranza dell'architrave e degli stipi del portale d'ingresso del Battistero di Pisa (Sanpaolesi, 1955; Ragghianti). Carli (1947) concorda nel riconoscrvi tratti bizantineggianti, pur notando alcune differenze rispetto ai rilievi pisani. Discordi sono invece il Salvini (1956) che parla di un ignoto scultore antelamico, e la Nicco Fasola (1946) e la Belli Barsali (1988), che, leggendo nelle soluzioni linguistiche del gruppo un attardamento arcaizzante, collocano l'opera nel XIV secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526754
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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