gioiello di Gilles Legaré (attribuito) - bottega francese (sec. XVII)

gioiello, 1660 - 1660

Il gioiello del Volto Santo, interamente definito da lamine d'oro percorse da diamanti e smaltate en ronde bosse, è caratterizzato da una rosetta centrale dalla quale si dipartono volute entro un fitto intreccio di foglie e fiori. Il coronamento è definito da un trofeo di piume e nella parte inferiore sono appesi, mediante fiocchi percorsi da diamanti, altri tre trofei più piccoli. Il verso è percorso da un fitto intreccio di fiori, anemoni, gigli, girasoli, inframmezzati a bacche e foglie, realizzati a smalto en ronde bosse

  • OGGETTO gioiello
  • MATERIA E TECNICA diamante
    oro/ sbalzo/ cesellatura/ fusione
    smalto/ lavorazione en ronde bosse
  • AMBITO CULTURALE Bottega Francese
  • ATTRIBUZIONI Gilles Legaré (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Museo della Cattedrale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gioiello di straordinario valore (3.680 Scudi dell'epoca) fu donato al Volto Santo, nel 1660, da Laura Nieri Santini, moglie di un ricco mercante lucchese, attraverso due contratti ripettettivamente del 1657 (1657 sett. 12, ASL, Notarile Vol. 2419, cc.1189v.- 1192v.) e del 1660 (1660 mar. 13 , ASL, Notarile Vol. 2422, cc. 288r. – 291r. ). Esso è il frutto dell'assemblaggio, voluto dalla stessa donatrice, di un gioiello in oro smaltato e diamanti ed una croce, anch’essa in oro smaltato e diamanti, che la donna aveva donato al simulacro tre anni prima. Esso si colloca in un periodo di pieno fulgore per il Volto Santo, considerato che era appena stato donato il prezioso collare. Vero capolavoro dell'oreficeria seicentesca, l'oggetto mostra di essere aggiornato, soprattutto nella resa del verso, percorso da un raffinato intreccio floreale a ronde bosse, sul linguaggio della coeva oreficeria francese e trova un confronto diretto in una tavola del "Livre des Ouvrages d'Orfévrerie" pubblicato, nel 1663 da Gilles Légaré che fu orafo alla corte di Luigi XIV. Il fatto che il libro sia posteriore al gioiello, ha fatto ritenere che esso sia opera del maestro stesso e non di un suo epigono. Sulla base di queste somiglianze stilistiche il gioiello è attualmente attribuito a Gilles Legaré, secondo l’indicazione che era stata data da Baracchini- Caleca fin dal 1973. Ricordiamo inoltre, a sostegno di questa ipotesi che la famiglia Santini era molto aggiornata sulla cultura artistica francese tanto da chiamare il celebre Le Notre, celebre architetto dei giardini del re Sole, per la progettazione del parco della villa di Camigliano. Allo stesso modo la famiglia Santini conosceva le più recenti mode francesi come attesta in particolare la profusione di diamanti giustapposti ai gioielli, che troviamo anche sul recto del nostro gioiello. Non meno alla moda è il retro del gioiello, caratterizzato da un naturalistico intreccio di fiori smaltati su oro: esso utilizza la tecnica di smaltatura ideata pochi anni prima da Jean Toutin che permetteva di dipingere liberamente su un fondo di smalto bianco. Il gioiello, unica opera nota di Légaré, rappresenta uno dei culmini dell’arte dell’oreficeria; superbo è poi il motivo della corona di piume. Interessante è ancora una volta la stima dei gioielli del Volto Santo, effettuata dal Vambrè (Opera di S.Croce, busta Miscellane “ Cattedrale…”), il quale stima l’opera del valore di “scudi 4460”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525522
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2012
  • ISCRIZIONI In una targhetta sul retro - (Chr)isto dicatu(m) a Laura Nieri Satini die XIII mar(tii) anno 1660 Iacobi - Motroni monume(n)ta testa(n)tur - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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