martirio di Santa Caterina d'Alessandria

dipinto,

Ciclo di affreschi in lunette e volte

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Borghese Di Piero (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo era concepito come decorazione della cappella di Santa Caterina nella ex chiesa di San Pier Cigoli, che è stata sconsacrata e trasformata in mercato comunale. Gli affreschi, staccati, ci sono giunti in condizioni rovinose. Essi, tuttavia, riportati all'attenzione degli studi e riferiti a Borghese di Piero da Maria Teresa Filieri (1995, 1998),sono un testo fondamentale per la ricostruzione dell'ultima fase dell'attività del pittore. La cappella del Carmine fu infatti ceduta al patronato della famiglia Franciotti nell'anno 1456: l'atto si svolse alla presenza del pittore, che probabilmente, di li' a poco mise mano alla sua decorazione. Nella capella la narrazione per immagini si svolgeva sulla parete est e sulla parete nord. Vi si riconosce la scena della Crocifissione in una lunetta mentre, sulla parete nord, un frammentario sposalizio di Santa Caterina e, nel registro inferiore il martirio dei Sapienti (altro episodio dell'agiografia della Santa); i sottarchi ed i pilastri prevedono sequenze di Sibille e Profeti, mentre nei costoloni vi sono fasce floreali con testine di angeli. Borghese muore fra 1463 e 1464: un atto del 1464 ci informa che gli eredi del pittore hanno composto ogni vertenza con la famiglia Franciotti, comittente della decorazione della cappella. Questi affreschi, al pari del polittico destinato alla chiesa di San Quirico a Capannori,la cui predella superstite è oggi conservata al Courtauld Institute of Art, sono una delle opere documentate del pittore pisano Borghese di Piero, al quale spetta il merito di aver aperto la ricca stagione della pittura rinascimentale lucchese. In ciò che rimane di questo ciclo, è riconoscibile lo stile di un maestro informato sulle proposte dei Domenico di Michelino,di Filippo Lippi e pienamente aperto al linguaggio prospettico. Lo dimostra l'impaginazione razionale delle immagini, ad esempio nelle figure delle sibille entro le nicchie, o anche in particolari come la scrupolosa rimarcatura delle ombre in dettagli decorativi come le pietre del muro sul fondo della scena del martirio dei sapienti, o nelle profilature delle lesene al margine delle nicchie con le sibille. Il trattamento dei panneggi, affaldato e scultoreo, evoca quello dei perizomi di Cristo nelle Croci dei Servi e di Sant'Agostino (oggi al museo di Villa Guinigi) o ancora quello delle vesti dei personaggi della tavola col San Vincenzo Ferreri, riconducibile, con ogni probabilità, all'anno di canonizzazione del Santo ossia al 1455
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525507
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nei cartigli che accompagnano i Profeti - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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