ANNUNCIAZIONE

rilievo,

Personaggi: Madonna; San Gabriele. Figure: putti. Animali: colomba. Allegorie-simboli: colomba (Spirito Santo). Decorazioni: palmette; festoni; perle; candelabri. Architetture: vano cassettonato; lesene; architrave. Oggetti: sedile; vaso. Vegetali: gigli; fiori. Simboli mariani: gigli; libro delle preghiere

  • OGGETTO rilievo
  • ATTRIBUZIONI Civitali Matteo (e Aiuti)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Matteo Civitali E Autore Di Cultura Lauranesca
    Matteo Civitali E Artista Lombardo
    Matteo Civitali E Andrea Di Francesco Guardi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Complessa è la fortuna critica di quest'opera che per la sua eterogeneità crea problemi attributivi e di valutazione. Da sempre accordato al Civitali, il rilievo viene letto come prodotto di più mani. Il livello delle varie parti, infatti, non è uniforme. Se nell'angelo, figura elegante dai tratti schiettamente civitaliani, si osserva un tono sostenuto, nel resto della decorazione e nella Vergine si colgono formule rigide meno convincenti. La tradizionale tesi di una collaborazione del Civitali con un allievo dalla mano meno felice (cfr. Yriarte 1886,Marangoni 1923) si accompagna ad altre che vi leggono una produzione giovanile(cfr. Trenta 1822, Ridolfi 1882) o un manufatto sbozzato, finito da altri (cfr. Ridolfi 1877). Recentemente si è proposta la divisione di tre mani (Belli Barsali 1988): quella di Civitali nell'angelo, una di uno scultore di cultura lauranesca nella Vergine e quella di un lombardo 'con forte uso del trapano' nelle decorazioni. Atipica e interessante è la tesi di Middeldorf (1977)che vi legge un prodotto di Andrea di Francesco Guardi terminato dal giovane Civitali. In tal modo la cronologia dell'opera subisce significative variazioni. L'alunnato di Matteo nella bottega del Guardi, scultore attivo anche sulla fascia occidentale della Toscana, implicherebbe una datazione a ca. il VII decennio mentre secondo le tesi suddette il rilievo viene collocato nell'VIII. La B. Barsali (1988)addirittura data a cavaliere fra '70 e '80. Risulta difficile stabilire quale tesi sia più convincente. In un rapporto di alunnato come sostiene Middeldorf ben si spiegherebbe l'esecuzione da parte di Matteo dell'Angelo e non della Vergine, figura principale, che un maestro di bottega non avrebbe lasciato terminare ad un allievo. Invertendo i termini, considerando Civitali maestro di bottega, la Vergine potrebbe spettare più che ad un allievo ad un collaboratore che palesa una cultura in parte diversa da quella dello scultore lucchese. Mentre l'angelo mostra caratteristiche civitaliane (panneggio franto in pieghe angolari, potenziamento delle linee vettoriali delle sporgenze appuntite) e avvicinamenti con la cultura fiorentina, la Vergine, monolitica e troppo massiccia, è il frutto di una cultura diversa, meno raffinata: i gesti sono congelati, la mano destra sproporzionata. Il panneggio fluido, privo di complicazioni è poco convincente. Il volto, poi, non ha tratti riconoscibili in quelli tipici di Civitali. Poco attendibile la tesi della B. Barsali di una terza mano per le decorazioni. E' invece acuta l'osservazione della studiosa riguardo l'ambito lombardo. In effetti l'apparato decorativo ed il sedile di Maria sembrano frutto di una cultura non propriamente Fiorentina, forse nemmeno toscana. Si ricorda come nel 1469 il Civitali fosse collaboratore dello scultore milanese Domenico Orsolini. Elementi di derivazione 'nordica' già sono stati osservati nella scultura civitaliana (cfr. Negri Arnoldi 1978). Tutta la zona nord - occidentale della Toscana, su cui Lucca manteneva la propria egemonia, risulta nel '400 territorio di grandi scambi osmotici con l'area ligure, piemontese ed emiliano - lombarda e non è da scartare l'idea di formazione di Civitali in quel contesto dove si muoveva il Guardi e operavano anche i Gagini e i Riccomanni. Punto di riferimento utile a datare l'opera potrebbero risultare gli Angeli adoranti del Sacramento che Civitali dovette eseguire per il Duomo di Lucca nella prima metà dell'VIII decennio. Più modellati (essendo figure a tutto tondo) e di più alta qualità, i due Angeli risultano strettamente imparentati con quello dell'Annunciazione sia per soluzione iconografica che per resa plastica. Nell'Angelo annunciante compare, sulla manica, una piccola trinciatura, accorgimento (assente ad nella Vergine)che sembra diffondersi a Lucca solo nell'VIII decennio, essendone sprovviste le figure dipinte o scolpite d'epoca anteriore (cfr. il trittico di Benabbio di Baldassarre di Biagio, 1470, o quello di Antraccoli, oggi a Greenville, dello stesso Civitali, 1469). La presenza di tale accorgimento sull'Angelo e l'assenza sulla manica della Vergine può, con dovuta cautela, spingere verso una datazione fra VII e VIII decennio, prossima alla prima opera datata nota di Matteo: il Monumento Noceto, finito nel 1472. Da non scartare l'idea di un'esecuzione avvenuta in tempi diversi. L'intervento di Matteo sarebbe potuto occorrere per terminare un'opera lasciata incompleta. Per la complessità delle prospettive sottese, il nostro rilievo risulta centrale nelle indagini relative alla scultura civitaliana
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523896
  • NUMERO D'INVENTARIO 158
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • STEMMI nella predella - gentilizio - Stemma -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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