MADONNA CON BAMBINO IN TRONO

scomparto di trittico, 1463 - 1463

La Vergine siede su trono con basamento e sedile marmoreo e schienale coperto da drappo azzurro con risvolto rosso e decorazione floreale. Maria ha velo bianco, manto azzurro con risvolto di vaio e bordo dorato mentre la veste è rossa con orlo floreale chiaro e risvolto verde. La cintola della veste è verde. La Madonna tiene nella mano destra un fiore bianco (una rosa canina?) e con l'altra sorregge Gesù, seduto sul ginocchio sinistro della madre. Sull'altra gamba Maria tiene aperto un piccolo libro. Il Bambino ha veste verde bordata d'oro e tiene in mano una piccola sfera. Nella parte inferiore della tavola si intravede la terminazione di un collo di brocca con residui di iscrizione. La pavimentazione, simulante marmo, è rossa

  • OGGETTO scomparto di trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Pietro Da Talada Detto Maestro Di Borsigliana (notizie Sec. Xv): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Antonio Alberti
    Ferrarese Di Casa Pendaglia
  • LOCALIZZAZIONE Museo nazionale di Villa Guinigi
  • INDIRIZZO Via della Quarquonia, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto risulta rappresentativo dello stile insolito di Pietro da Talada, pittore attivo in alta Garfagnana dove ha lasciato altre opere tutte databili fra VII e VIII decennio del sec. XV. Noto anche come Maestro di Borsigliana dal trtittico conservato nella chiesa parrocchiale della piccola frazione appenninica, Pietro da Talada risulta esponente di una cultura arcaizzante e 'di crinale' che raccoglie, in un linguaggio semplificante e caratterizzato da lirica naiveté, stimoli provenienti da diverse aree culturali. Caratteri di conservatorismo incentrato al mantenimento dei valori formali e figurativi del gusto cortese mettono in relazione l'opera di Pietro con l'area Emiliana e con quella Piemontese, mentre i tratti valenzano - iberici più volte sottolineati dalla critica nella sua opera (cfr. Ferretti 1975 , Baracchini/ Filieri 1987) possono forse spiegarsi anche con il retroterra culturale dell'artsta che potè formarsi sulle esperienze pittoriche del Maestro di Barga (Baracchini/ Filieri 1987, pag. 8). L'opera denuncia un gusto notevole per l'elemento calligrafico, per la resa della ricchezza materica delle stoffe, di contro ad un visibile impaccio nella resa anatomica: i volti e le mani si compongono di elementi fisionomici autonomi, quasi sovrapposti, privi di convincenti trapassi chiaroscurali e che spingono talvolta in direzione di una soluzione quasi caricaturale. Proprio l'elemento decorativo annulla ogni intento prospettico di suggerire profondità così che la scena si risolve essenzialmente in modo bidimenzionale. L'opera è stata segata nella parte bassa. In tal modo è andata perduta la terminazione inferiore, ad aggetto mistilineo, del trono su cui poggiava una brocca e si leggeva l'iscrizione che ha permesso a Maria Teresa Filieri di identificare il nome dell'autore. L'iscrizione riportava: 'Hoc opus f... fieri Joannes Calesblarius de Soragio 1463. Et pictus fuit p. me Petrus de Talata' (Baracchini/ Filieri 1987, pag. 13)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523881
  • NUMERO D'INVENTARIO 1221
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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