gloria del beato Bernardo Tolomei
Al centro della volta del coro, contro un cielo percorso da nubi giallo-rosa, appare il Beato Bernardo Tolomei, avvolto nella veste bianca degli olivetani, che, con un'espressione rapita, guarda verso l'alto dove compare una figura maschile con manto blu circondata da angeli. Più in basso sono altri due angeli, di cui uno, bambino, reca il pastorale e l'altro più adulto, ritratto di spalle e avvolto in un drappeggio giallo, porta la mitra del beato. Nei medaglioni laterali sono rappresentati a monocromo il Beato Bernardo in adorazine del crocifisso e Santa Caterina d'Alessandria. Altri angeli sono dislocati sull'intelaiatura architettonica che inquadra lo scomparto centrale: questa consiste in possenti pilastri e colonne binate che sostengono un arco, sormontato da una cartella marmorea e in un'incorniciatura a ovuli e dentelli che delimita la scena centrale. Sotto l'arco, oltre il quale è visibile una porzione di cielo luminoso, è collocato un balconcino illusivamente aggettante
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ferretti Giovan Domenico (1692/ 1768)
De Santi Bartolomeo (1700 Ca./ 1755)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Ponziano
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco, che purtroppo a causa dell'infiltrazione dell'umidità versa in mediocri condizioni, è rimasto privo di paternità fino a tempi recenti, quando, sulla scorta della citazione fattane da Jacopo Chelini, è stato riconosciuto a Giovan Domenico Ferretti e a Bartolomeo De Santi (Betti 1995, pp. 50-54). Nella Lucca Pittrice, infatti, il Chelini affermava che in San Ponziano "La Pittura a fresco del coro per l'architettura è di Bartolomeo de' Santi, per le figure è del Ferretti Fior.o" (Lucca, Biblioteca Statale, J. Chelini, Miscellanea lucchese, Ms. 1547, c. 539). La robusta volumetria delle figure, il ricco impasto pittorico che definisce le epidermidi toccate da luminose pennellate strutturanti e il trattamento leggermente scheggiato dei panneggi confermano l'indicazione fornita dal Chelini a proposito dell'autore delle parti figurate. Il prolungato silenzio rilevabile nella letteratura guidistica lucchese a proposito di queso notevole affresco appare sorprendente alla luce della fama indiscussa che accompagnò l'artista fiorentino nell'arco di tutta la sua carriera. Nell'opera si rileva la presenza di alcune tipologie ricorrenti nella produzione del Ferretti: si confronti la figura maschile abbigliata in blu - il torso ruotato di tre quarti, la fronte bombata e gli occhi allungati - con personaggi presenti nella Morte di San Giuseppe in San Paolino a Firenze e nel Trasporto delle reliquie del Beato Guido della Gherardesca nel Museo di San Matteo a Pisa, mentre l'angelo ripreso da tergo e il putto col pastorale ritornano nella cupola dei Santi Prospero e Filippo a Pistoia e in Palazzo Sansedoni a Siena. Nel'affresco centrale la sobria gamma cromatica è giocata su una serie di sottili variazioni nel giallo e nel rosa pallido su un tono grigio ocra di base. I colori, stemperati in tenui sfumature e tendenti al monocromo, sono vivacizzati dal blu e giallo intenso nelle vesti fratte degli angeli, che pennellate sicure e spezzate accendono di luce analogamente a quanto si osserva negli affreschi del Palazzo Sansedoni e della Chiesa dei Santi Prospero e Filippo sopra ricordati, con i quali probabilmente l'opera lucchese condivide la collocazione cronologica agli anni quaranta del Settecento. Il poderoso telaio prospettico condotto dal De Santi, che incornicia la Gloria del Beato Bernardo - aderendo alla struttura curvilinea della volta a botte e sottolineato dalla vivida luce che sembra provenire dal basso - è imperniato su colonne e pilastri dipinti incornicianti un balconcino aggettante, mentre sostengono un arco e una trabeazione decorata con dentelli e ovuli. Le quadrature architettoniche mostrano particolari tangenze tipologiche e strutturali con quelle realizzate nello stesso periodo dal De Santi nel salone di Palazzo Controni e nella Chiesa di Santa Caterina a Lucca
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900424514
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2000
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0