gloria del beato Bernardo Tolomei
dipinto
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Ponziano
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco, che purtroppo a causa dell'infiltrazione dell'umidità versa in mediocri condizioni, è rimasto privo di paternità fino a tempi recenti, quando, sulla scorta della citazione fattane da Jacopo Chelini, è stato riconosciuto a Giovan Domenico Ferretti e a Bartolomeo De Santi (Betti 1995, pp. 50-54). Nella Lucca Pittrice, infatti, il Chelini affermava che in San Ponziano "La Pittura a fresco del coro per l'architettura è di Bartolomeo de' Santi, per le figure è del Ferretti Fior.o" (Lucca, Biblioteca Statale, J. Chelini, Miscellanea lucchese, Ms. 1547, c. 539). La robusta volumetria delle figure, il ricco impasto pittorico che definisce le epidermidi toccate da luminose pennellate strutturanti e il trattamento leggermente scheggiato dei panneggi confermano l'indicazione fornita dal Chelini a proposito dell'autore delle parti figurate. Il prolungato silenzio rilevabile nella letteratura guidistica lucchese a proposito di queso notevole affresco appare sorprendente alla luce della fama indiscussa che accompagnò l'artista fiorentino nell'arco di tutta la sua carriera. Nell'opera si rileva la presenza di alcune tipologie ricorrenti nella produzione del Ferretti: si confronti la figura maschile abbigliata in blu - il torso ruotato di tre quarti, la fronte bombata e gli occhi allungati - con personaggi presenti nella Morte di San Giuseppe in San Paolino a Firenze e nel Trasporto delle reliquie del Beato Guido della Gherardesca nel Museo di San Matteo a Pisa, mentre l'angelo ripreso da tergo e il putto col pastorale ritornano nella cupola dei Santi Prospero e Filippo a Pistoia e in Palazzo Sansedoni a Siena. Nel'affresco centrale la sobria gamma cromatica è giocata su una serie di sottili variazioni nel giallo e nel rosa pallido su un tono grigio ocra di base. I colori, stemperati in tenui sfumature e tendenti al monocromo, sono vivacizzati dal blu e giallo intenso nelle vesti fratte degli angeli, che pennellate sicure e spezzate accendono di luce analogamente a quanto si osserva negli affreschi del Palazzo Sansedoni e della Chiesa dei Santi Prospero e Filippo sopra ricordati, con i quali probabilmente l'opera lucchese condivide la collocazione cronologica agli anni quaranta del Settecento. Il poderoso telaio prospettico condotto dal De Santi, che incornicia la Gloria del Beato Bernardo - aderendo alla struttura curvilinea della volta a botte e sottolineato dalla vivida luce che sembra provenire dal basso - è imperniato su colonne e pilastri dipinti incornicianti un balconcino aggettante, mentre sostengono un arco e una trabeazione decorata con dentelli e ovuli. Le quadrature architettoniche mostrano particolari tangenze tipologiche e strutturali con quelle realizzate nello stesso periodo dal De Santi nel salone di Palazzo Controni e nella Chiesa di Santa Caterina a Lucca
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900424514
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0