San Giovannino

scultura, 1460-1465

Personaggi: San Giovannino. Abbigliamento: vello di cammello

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • MISURE Altezza: 38
    Larghezza: 28
  • ATTRIBUZIONI Rossellino Antonio (1427/ 1479)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Mino Da Fiesole
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello o del Podestà già del Capitano del Popolo
  • INDIRIZZO via del Proconsolo. 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto in marmo è giunto al Bargello dalla Galleria degli Uffizi, come sembrerebbe confermare la possibile identificazione nell'inventario del 1825. La provenienza dagli Uffizi sembrerebbe confermare una possibile precedente localizzazione della scultura nelle collezioni granducali, che forse sarebbe possibile seguire attraverso gli inventari. Si è ritenuto probabile un ingresso nelle collezioni granducali medicee di questo San Giovannino con l'eredità di Vittoria della Rovere, nel Seicento (Planiscig). E' forse possibile identificarlo con "Una testa con il busto ela metà dei bracci di un San Giovanni Battista con lettere a piedi che dicono: Ego vox claudis (sic!) in deserto; qual è di marmo" descritta nell'inventario del Palazzo Ducale di Urbino del 1631.Come indicano l'iscrizione in basso, che ripropone le parole pronunciate dal santo tratte dai vangeli, ed anche la veste di pelle di animale trattenuta da un laccio su una spalla, il busto raffigura San Giovannino. E' forse riconoscibile nel busto di San Giovannino citato nella guida del Campani come opera di Mino da Fiesole; nella guida del Supino è riferito già ad Antonio Rossellino, attribuzione tradizionalmente accolta; ma ne viene confusa la provenienza con quella dell'altro busto di fanciullo legato al nome del Rossellino (cfr. scheda 0900349907). Si tratta di un esempio tipico della scultura del Rossellino che amò molto ritrarre fanciulli, attribuendo loro in molti casi, una valenza simbolica, ma nello stesso tempo raffigurandoli nella freschezza della loro età, con naturalezza e senza dare troppo spazio alla idealizzazione. Doveva inoltre trattarsi di un genere molto richiesto in quanto nel corso del Quattrocento era pratica molto frequente adornare le proprie case con busti di Gesù bambino e di san Giovannino, da indicare come modelli di educazione per i figli. Nella fisionomia del san Giovannino, soprattutto se osservato di profilo, e nella leggera torsione della testa rispetto al corpo è evidente una ripresa del san Giovannino Martelli attribuito a Desiderio da Settignano o a Donatello; tuttavia nel marmo rosselliniano ogni elemento di pathos è disciolto nella morbida resa naturalistica dei lineamenti del fanciullo. Affinità con gli angioletti seduti ai piedi del sarcofago del cardinale del Portogallo inducono a datare il busto del Bargello nella prima metà degli anni Sessanta del Quattrocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900349896
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario Bargello Sculture n. 91
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo museale fiorentino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso sul bordo - EGO VOX CLAMANTIS IN DES(ER)TO - lettere capitali - a solchi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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