ciborio di Vasari Giorgio, Botticelli Battista, Nigetti Dionigi, Morandini Francesco detto Poppi (sec. XVI)

ciborio 1566/ 1569

Base, mensoloni antropomorfi, corpo a sezione esagonale, colonne scanalate con capitello corinzio, nicchie, quattro lunette dipinte, cornicione aggettante, tamburo con oculi, cupola con costoloni, lanterna

  • OGGETTO ciborio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
    tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Vasari Giorgio (1511/ 1574): progettazione
    Botticelli Battista (notizie Seconda Metà Sec. Xvi): PARZIALE ESECUTORE
    Nigetti Dionigi (notizie 1565-1580)
    Morandini Francesco Detto Poppi (1544 Ca./ 1597)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giovanni Battista Naldini
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Croce
  • INDIRIZZO Piazza di Santa Croce, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1566 fu iniziata la ristrutturaione del presbiterio di S. Croce con la distruzione dell'antico tramezzo e la rimozione della tavola di Ugolino da Siena. La proposta degli Operai prevedeva l'avanzamento dell'altare, la collocazione di un nuovo coro nella zona absidale e la costruzione di un ciborio monumentale. Cosimo I, approvato il progetto, affido' la realizzazione del ciborio al Vasari che proprio in quel periodo aveva completato con il Naldini quello della cattedrale di Pistoia (inaugurato il 29 Agosto 1566). La realizzazione fu velocissima dal momento che il ciborio fu collocato in loco, secondo il diario del Lapini, il 7 Aprile 1569. Dubbi permangono sugli esecutori dell'intaglio: il Bocchi Cinelli infatti, seguito dalla letteratura posteriore, parla di Dionisio Nigetti, ma di recente la Hall ha reso noto un documento dal quale risulta che Vasari aveva affidato il suo modello a Battista Botticelli. In effetti la qualita' non molto alta dell'intaglio sembra rendere plausibile quest'ultima ipotesi poiche' al Nigetti di solito venivano affidati i lavori di intaglio piu' fine. Non si puo' comunque escludere la possibilita' di collaborazione fra i due intagliatori. Il ciborio e' considerato uno dei massimi esempi dell'arte lignaria del Cinquecento ed ebbe influssi importantissimi sulle tipologie del mobilio sacro e profano dell'epoca (per esempio i mensoloni antropomorfi). Vasari ha in questo caso compiuto una operazione culturale molto complessa dove si uniscono la munificenza del principe, l'adesione allo spirito della Riforma e l'affermazione della centralita' del culto eucaristico (il ciborio in posizione centrale si afferma nel pieno Cinquecento in contrasto con le disposizioni protestanti sull'Eucarestia). Anche le quattro lunette, dipinte da un pittore vicino al Naldini, sono in questa ottica, rappresentando episodi del Vecchio Testamento, abitualmente interpretati come prefigurazione dell'Eucarestia. E' purtroppo andato perduto il centro e la conclusione di tutto l'apparato iconografico rappresentato dal "Cristo risorto" del pannello centrale, noto soltanto attraverso una foto Alinari. Dal punto di vista formale sono evidenti riprese michelangiolesche unite al recupero della grande tradizione toscana quattrocentesca: recupero del modello della cupola di S. Maria del Fiore e ricordo di precedenti illustri come il ciborio bronzeo del Vecchietta nel Duomo di Siena o quello di Benedetto da Maiano in San Domenico a Siena, il tutto unificato sotto il grande stemma mediceo. Nonostante la complessita' delle chiavi di lettura del ciborio, Vasari riesce complessivamente a costruire un monumento che sia insieme vessillo eucaristico e monumento al potere assoluto unendo chiarezza didattica e capacita' di suggestione. Nel 1573 a Vasari fu richiesto il disegno per un altro ciborio ligneo per la cattedrale di Ascoli Piceno. Il ciborio si conserva tuttora molto manomesso nella chiesa del Crocifisso di Ascoli. L'esecutore dell'intaglio fu Alberto Alberti da Borgo San Sepolcro.L'esecuzione delle lunette dipinte già attribuita dal Paolucci a Naldini è stata da Cecchi riferita a Poppi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900282941
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1999
    2006
  • ISCRIZIONI entro una cartella - AB INITIO PROSSIMUM - 3 Re, 19, 8 - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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