incredulità di San Tommaso

dipinto, ca 1572 - ca 1572

Personaggi: Niccolò Guidacci; San Tommaso; Cristo; San Pietro apostolo. Figure: apostoli; discepoli; putti alati. Abbigliamento: all'antica; contemporaneo. Sculture: statue. Attributi: (San Pietro) chiavi. Elementi architettonici: arco a botte; colonne; architrave a triglifi; nicchie; scalinata; balaustra a colonnine; portale con architrave centinato. Allegorie-simboli: Fede umana; Fede divina

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Vasari Giorgio (1511/ 1574)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Croce
  • INDIRIZZO Piazza di Santa Croce, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le modifiche apportate in chiesa da Vasari, per renderla rispondente alle esigenze conciliari, imposero l'elaborazione di un programma iconografico che si svolgesse nelle quattordici pale dipinte collocate sui nuovi altari delle navate. Il soggetto dei dipinti si attenne al tema dei Misteri della Passione di Cristo che già aveva improntato la decorazione originale della chiesa. Rispetto però al programma vasariano si verificarono diversi cambiamenti, probabilmente dovuti al protrarsi dei lavori per quarant'anni dalla data d'inizio, durante i quali morirono Vasari e Cosimo I de' Medici, principali fautori del progetto. Il ciclo doveva iniziare nella navata destra, dal primo altare verso l'abside, con un' 'Ultima Cena' e proseguire fino all'opposta navata con la 'Pentecoste'. Le pale rimaste incompiute alla morte del Vasari furono sì eseguite, ma furono poste sfalsando l'ordine degli episodi. Nell'Ottocento furono rimossi i due altari in controfacciata, delle famiglie Zanchini e Dini, e conseguentemente le pale loro pertinenti: la 'Deposizione dalla Croce' del Salviati e la 'Discesa di Cristo al Limbo' del Bronzino. L'iconografia dei dipinti del momento vasariano fu elaborata da don Vincenzo Borghini. La pala è datata in base ad una serie di lettere del Vasari al Borghini, del 1572, in cui si parla dell'opera come quasi terminata. L'iconografia del dipinto fu elaborata da Vincenzo Borghini, sopratutto per le due figure allegoriche, che rappresentano i due aspetti della fede, qwuella umana, definita da Borghini come"substantia rerum sperandarum" e quella divina, definita "argumentum non apparentium", la prima tangibile, la seconda impalpabile. Sulla sinistra del dipinto si riconosce una testa, palesemente un ritratto, identificata da alcuni con Tommaso Guidacci, uno dei committenti della cappella, che Vasari aveva conosciuto a Roma. È stato rintracciato un disegno preparatorio per la pala realizzato dallo stesso Vasari e oggi conservato a Firenze presso il Gabinetto dei Disegni e Stampe (630 F)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900282912
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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