episodi della vita di Giovanni dalle Bande Nere
dipinto
1556 - ante 1560/10/15
Vasari Giorgio (1511/ 1574)
1511/ 1574
Marchetti Marco Detto Marco Da Faenza (e Aiuti)
1526 ca./ 1588
Stanza dipinta e decorata
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a olio/ pittura a fresco
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ATTRIBUZIONI
Vasari Giorgio (1511/ 1574): progettista, parziale esecutore
Van Der Straet Jan Detto Giovanni Stradano (1523/ 1605): PARZIALE ESECUTORE
Marchetti Marco Detto Marco Da Faenza (e Aiuti): disegno, parziale esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I 'Ragionamenti' e la lettera a Vasari del 1556 probabilmente di Cosimo Bartoli permettono l'esatto riconoscimento degli episodi d'arme nella volta, dove è sempre raffigurato Giovanni. La scelta delle storie riprende la costante delle stanze attigue, con la duplice celebrazione delle monarchie francese e spagnola, alterne alleate medicee negli anni di Giovanni (Mini, Pieraccini). Diversamente concepite sono le storie delle pareti, a "uso di paesi" come specifica Vasari nelle 'Ricordanze' e in quanto tali di difficile identificazione fra i numerosi episodi di battaglia della vita del condottiero. Dipinta come nelle altre sale del Quartiere a imitazione dei "panni d'arazzo" sono stilisticamente da attribuire a Giovanni Stradano per la precisione e quantità dei dettagli. Il pittore fiammingo quasi sicuramente affiancò Vasari nelle storie a 'olio' della volta, realizzate con la tecnica d'invenzione dell' aretino, particolarmente lodata nel passo dei 'Ragionamenti' relativo a questa sala. A Marco da Faenza e alla sua bottega sarebbero da riconoscere i trofei d'arme nelle fasce della volta, dipinti con una certa scorrevolezza (Barocchi, Cecchi), derivati da panoplie romane. L'intervento del faentino accanto a Vasari è stato inoltre ipotizzato per le figure allegoriche dell' 'Impeto', delle 'Fatiche d'Ercole' e del 'Furore' (Barocchi). È interessante notare nella grottesca di questa sala, l'introduzione di un repertorio tipologico leggermente variato con più sorte di animali ibridi - anche rispetto alla Sala di Lorenzo, dove già si trovano degli esempi-, e di figure unite che formano gruppi compatti. Esse sono disposte in modo più pieno sul fondo e contraddistinte da minore leggerezza e vivacità pittorica: quest' ultima dovuta a nostro avviso all' esecuzione affidata in gran parte alla bottega. Questa diversità ornamentale notata dal Cecchi (1977), ci sembra si allontani dai sottili modelli pittorici della 'Domus Aurea' neroniana, per introdurre elementi figurativi - gruppi di prigioni legati, trofei - vicini al repertorio ornamentale affrescato nelle sale di Castel Sant' Angelo da Perin del Vaga e collaboratori (1543 - 1548), fra i quali era il Doceno e quasi sicuramente Marco da Faenza (Cecchi 1977). Il programma celebrativo articolato in accordo con le altre sale che compongono il quartiere di Leone X, si completa con i ritratti degli avi e di Giovanni stesso, eseguiti da Vasari affiancato probabilmente da Michele Tosini. La decorazione della sala, forse su ideazione di Cosimo Bartoli, di cui il Louvre conserva un disegno di Vasari dell'intero impianto della volta, con pochissime varianti di carattere ornamentale, era già iniziato nel dicembre 1556 (Frey) e risulta terminata nel 1559 (Vasari Ricordanze): era complessiva del pavimento ora perduto, probabilmente di terra cotta bianca e rossa, pagato a Santi di Michele Buglioni nel giugno 1560 (Marquand, Cecchi 1980). Precisa lo stesso Vasari, che la sala, come l' intero quartiere, era fornita di una serie di arazzi, che coprivano le storie delle pareti con ulteriori episodi della vita di Giovanni, in loco nel 1587, quando faceva parte dell' appartamento di Ferdinando I come camera da letto (Cecchi)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281635-0
- NUMERO D'INVENTARIO Palazzo Vecchio, Catalogo delle cose d'arte, n. 394
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1998
1999
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0