Madonna con Bambino e Santi

dipinto, 1482/ 1484

Zoccolo, parasta, capitelli, trabeazione, pilastri, archi, occhi, borchia dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    metallo/ doratura
    ORO
  • MISURE Altezza: 900
    Larghezza: 15.56
  • ATTRIBUZIONI Bigordi Domenico Detto Domenico Ghirlandaio (e Aiuti): progetto ed esecuzione
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 5 ottobre 1482 Domenico Ghirlandaio ebbe l'incarico di affrescare la parete di levante della sala dei Gigli che, all'epoca, si affacciava con tre finestre sul cortile della dogana dietro il palazzo. Per ottenere la superficie necessaria all'affresco il Ghirlandaio, che fornì i cartoni ma delegò gran parte dell'esecuzione alla sua bottega, fece murare l'apertura centrale della parete mentre mantenne aperte le bifore laterali trecentesche che incluse nella decorazione della parete incorniciandole con modanature dipinte e affrescandone l'imbotte e la stessa struttura. Scandì poi l'intera parete con tre grandi arcate, che riprendevano la partitura originaria della stanza e vi rappresentò la scena richiesta come se disponesse tre grandi lunette. Fra le arcate inserì dei medaglioni con l'effige di profilo di donne e imperatori romani fedelmente copiati da monete antiche. Il tema degi uomini famosi risale al XIV secolo - la prima illustrazione conosciuta è quella perduta di Giotto a Castel dell'Ovo a Napoli - ma l'uso di rappresentare gli eroi della repubblica romana si sviluppa soprattutto nel XV secolo a Siena. A Firenze il primo esempio è quello di Andrea del Castagno alla Villa della Legnaia (1450 ca.). In Palazzo Vecchio il Ghirlandaio, appena rientrato dal suo secondo viaggio a Roma dove aveva studiato le recenti scoperte delle antiche rovine, aggiunse alla esaltazione degli eroi della Roma repubblicana i due simboli delle istituzioni fiorentine: la croce del Popolo ed il giglio rosso del Comune. La traccia iconografica e il tema stesso furono probabilmente fornite al pittore da un umanista fiorentino. Il monumentale affresco doveva essere finito il 18 febbraio 1484, data in cui è documentato il pagamento. L'originaria finestra di sinistra della sala dei Gigli fu sostituita da una porta quando - nel 1511 - fu costruita la cancelleria nuova. La bifora di destra fu invece tamponata quando il Vasari edificò un nuovo locale destinato a guardaroba, progettato nel 1563-65. L'accesso a questo nuovo ambiente era dalla sala dei Gigli sulla cui parete di levante, nel 1589, fu appoggiato un grande portale marmoreo su progetto del Vasari. Recenti restauri (1955) hanno permesso il ripristino delle due bifore oscurate mantenendo per quella di sinistra la sua funzione di passaggio alla cancelleria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281600-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    1999
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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