storie sacre e profeti

armadio da sacrestia, post 1436 - ante 1468
Nanni Di Nardo (notizie Prima Metà Sec. Xv)
notizie prima metà sec. XV

Armadio a quattro pareti comprendente banconi con cassetti, pannellatura a due ordini di specchi rettangolari divisi da lesene scanalate con capitelli compositi,fregi intermedi con motivo di palmetta lungo tutto il perimetro e, nella parte terminale, fregio a ghirlande e putti

  • OGGETTO armadio da sacrestia
  • MATERIA E TECNICA Ottone
    legno di noce/ intaglio/ intarsio
    legno di gelso/ intaglio/ intarsio
    legno di pero/ intaglio/ intarsio
    legno di rovere/ intaglio/ intarsio
    legno di pioppo/ intaglio/ intarsio
    legno di acero/ intaglio/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Agnolo Di Lazzaro D'arezzo (1382 Ca./)
    Benci Antonio Detto Antonio Del Pollaiolo (1431-1432/ 1498)
    Rosselli Francesco (1445-1448/ 1513 Ca)
    Bigordi Domenico Detto Domenico Ghirlandaio (1449/ 1494)
    Benedetto Da Maiano (attribuito)
    Giovanni Da Maiano (attribuito)
    Mino Da Fiesole (attribuito)
    Andrea Di Francesco Detto Andrea Del Verrocchio (1435/ 1488)
    Bernardo Di Tommaso Di Ghigo (1388/ Post 1470)
    Francesco Di Giovanni Di Guccio (notizie Dal 1437/ 1445)
    Guidi Giovanni Di Ser Giovanni Detto Scheggia (1406-1407/ 1486)
    Giuliano Da Maiano (1432/ 1490)
    Finiguerra Maso (1426/ 1464)
    Baldovinetti Alessio (1425/ 1499)
    Manetti Antonio (1405/ Post 1458)
    Nanni Di Nardo (notizie Prima Metà Sec. Xv)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Sagrestia delle Messe viene considerata dal Vasari come opera di Giuliano da Maiano e tale attribuzione viene ripresa dal Richa e dal Bartolini Baldelli. Una precisazione importante a questo riguardo avviene nel 1827 da parte del Rumohr, il quale pubblica alcuni documenti relativi alla committenza, dai quali si evince che Giuliano da Maiano fu incaricato di eseguire solamente le pareti di ingresso e di fondo della sagrestia. Nel 1839 il Gaye è il primo ad affermare che la prima fase del lavoro fu eseguita nel 1436 dal Manetti. Successivamente il Semper pubblica i nomi degli artigiani che col Manetti avevano lavorato alla costruzione delle pareti laterali. Per quanto riguarda quest'ultime un altro contributo importante, che venne però ignorato dalla critica successiva, fu quello del Poggi che in una piccola guida afferma che la parete destra della sagrestia era opera di Agnolo di Lazzaro (datata 1435-1440) e solo quella sinistra del Manetti (1436-1445). Come già accennato l'Arcangeli, i Paatz, lo Chastel ignorarono tali osservazioni e si occuparono soprattutto di attribuire i cartoni dei pannelli figurati. E' solo nel 1982 che Margaret Haines pubblica una monografia sul complesso ligneo in cui si cerca in maniera sistematica di individuare le varie fasi di esecuzione e i rispettivi autori. Questo lavoro della Haines si basa soprattutto sull'esame dei documenti conservati nell'archivio dell'Opera del Duomo, gran parte dei quali erano già stati trascritti ma non pubblicati dal Poggi all' inizio del secolo. Ci atterremo pertanto al completo studio della Haines per descrivere le vicende della sagrestia. Benché non siano pervenuti veri e propri contratti d'allogazione per le pareti Sud e Nord, l'analisi dei documenti porta a concludere con certezza che la prima fu commissionata ad Agnolo di Lazzaro e compagni nel 1436-1440 e l'altra ad Antonio Manetti e bottega nel 1436-1445. Le pareti d'ingresso e di fondo (ovest ed est) cominciarono ad essere eseguite circa vent'anni dopo che le pareti laterali erano già state terminate. Fortunatamente, per esse, così come il fregio di putti che corre lungo tutto il perimetro, ci sono rimasti i contratti di allogazione che indicano in Giuliano da Maiano e Giovanni da Gaiole gli autori di tale opera, eseguita tra il 1463 e il 1468. Il complesso ligneo è stato sottoposto a vari tipi di restauro e di intervento a volte anche deleteri. La panca con spalliera per la parete di fondo, commissionata a Giovanni da Gaiole, fu distrutta durante un restauro del 1659 e sostituita con un bancone; al di sopra di quest'ultimo fu inoltre appeso un armadio, che ebbe l'effetto sia di rovinare sia di nascondere il primo registro delle tarsie di Giuliano da Maiano. Dai documenti di restauro, pubblicati tutti dalla Haines, si ricava che furono pure sostituiti dei vecchi banconi, probabilmente intarsiati e precedenti la costruzione stessa del complesso ligneo. Nel corso dell'Ottocento, furono effettuati altri due interventi: il primo nel 1831-33, durante il quale furono smontate alcune tarsie della parete di fondo per fare spazio alla porta di accesso ad una nuova stanza; il secondo nel 1883, la cui lodevole intenzione era quella di riportare alla vista il primo registro, nascosto dagli armadi, nelle pareti laterali ma che purtroppo volle essere esteso anche alla parete di fondo con il risultato che alcune tarsie furono rimontate in posizione diversa ed altre aggiunte o sostituite. Fu solo nell'ultimo restauro del 1971/1982 che si cercò di ricostruire l'assetto originale di tutto il complesso in base ad un esame preciso dei documenti e dei dati tecnici disponibili. La sistemazione attuale delle tarsie sulle pareti laterali e sopra i banconi del XVII seco o, dovrebbe rispecchiare fedelmente le composizioni eseguite da Agnolo di Lazzaro e dal Marietti, ad eccezione delle lacune della nicchia di nord-ovest. Lo stesso si può dire per le pareti d'ingresso e di fondo dove è stato rimontato il pannello con San Zanobi e i due diaconi, che era stato fino ad allora esposto nel Museo dell'Opera del Duomo. L'itinerario storico-critico del complesso ligneo viene completato dalla Haines affrontando il problema degli autori dei cartoni preparatori per le tarsie. A questo riguardo Del Bravo e Morolli, basandosi su confronti stilistici, attribuiscono al Brunelleschi l'ideazione dei pannelli delle due pareti laterali. La Haines, notando che tali tarsie sono piene di errori prospettici, contesta tale attribuzione e indica come autori Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia per la parete sud e probabilmente Antonio Manetti e Paolo Uccello per la parete nord. (segue in annotazioni)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281459-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Agnolo Di Lazzaro D'arezzo (1382 Ca./)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Benci Antonio Detto Antonio Del Pollaiolo (1431-1432/ 1498)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Rosselli Francesco (1445-1448/ 1513 Ca)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Bigordi Domenico Detto Domenico Ghirlandaio (1449/ 1494)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Benedetto Da Maiano (attribuito)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Giovanni Da Maiano (attribuito)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Mino Da Fiesole (attribuito)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Andrea Di Francesco Detto Andrea Del Verrocchio (1435/ 1488)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Bernardo Di Tommaso Di Ghigo (1388/ Post 1470)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Francesco Di Giovanni Di Guccio (notizie Dal 1437/ 1445)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Guidi Giovanni Di Ser Giovanni Detto Scheggia (1406-1407/ 1486)

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