Minotauro
mensola,
1150 - 1199
L'animale accucciato con testa umana tiene con le zampe anteriori un rotulo con scritta
- OGGETTO mensola
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
- AMBITO CULTURALE Bottega Pisana
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fu collocata nella galleria Nord, sotto l'affresco della "Verga di Aronne" e del "Serpente di bronzo", tra un S. Matteo trecentesco su colonna (09/00235661) ed il sarcofago XXXI (A 2 est), appoggiata, con la scritta ben in vista, su due frammenti di architravi romani (foto Alinari 8612 e Brogi 3373), in una collocazione che sa molto di provvisorio. Questo gruppo non sopravvisse al riordino del 1935 (in CARLI-ARIAS 1937, l'architrave superiore risulta nella galleria Sud, all'estremità Est del lato dei finestroni). Il Minotauro, finito probabilmente nel magazzino del Camposanto, nel dopoguerra sta alla parete destra della Cappella Aulla (FELIG 1963). Di qui, passando per i depositi dell'Opera, la scultura è approdata, nel 1986, al Museo Nazionale di S. Matteo, dove tuttora si trova. Il pezzo entrò in Camposanto ai tempi del riordino, dopo il 1906 (non risulta nell'Inventario 1906) e prima del 1913 (BELLINI PIETRI 1913); sebbene non si sappia nulla della sua provenienza, si può supporre un 'ritrovamento' nel Camposanto stesso o in monumenti sotto la giurisdizione dell'Opera, dal momento che, con l'istituzione del Museo Civico, tutto ciò che veniva rinvenuto in città veniva esposto lì. vendo subito tagli alla parte posteriore e sbozzature e cadute nel volto; meglio conservato è il cartiglio. L'opera in origine doveva fungere da capitello di stipite sotto l'architrave del portale. In genere, nella Toscana occidentale, si utilizzano per questa funzione capitelli di tipo corinzio (vedi 09/00235610, 09/00235611) e, meno frequentemente, con figure umane o animali o istoriati. Un caso analogo all'opera in esame è nel portale della chiesa dei SS. Giovanni e Re- parata di Lucca, dove vediamo, nella stessa posizione, David con un angelo. La protome umana, dalle braccia a compasso che reggono il cartiglio, con la barba a riccioli allineati, ha perso i caratteri mostruosi ma possiamo ancora riconoscere le grandi orecchie, il naso dalle grosse narici e, soprattutto, la base delle corna che spuntavano dal cranio. È d'indubbio interesse il riconoscimento della figura come Minotauro, trattandosi di un unicum in Toscana; noto infatti per la sua connessione con il labirinto, non era tra le figure più frequentate e più chi are della mitologia greca. È importante altresì sottolineare l'importanza della scritta come dato principale per specificare la figura che presenta caratteri genericamente diabolici (ad eccezione delle corna che sono forse un richiamo alla componente taurina del mostro biforme). Infatti, come si evince dalla posa, lo spettatore che si trovava a passare dalla porta, dapprima, da lontano, riconosceva un mostro, quindi, avvicinandosi, poteva, leggendo (sottolineo il leggendo), sapere di chi si trattasse ed eventualmente collegarlo con altri elementi di rimando presenti nella facciata. Dove va quindi far parte di un complesso importante e certamente ricco iconograficamente, forse messo in relazione con la rappresentazione di un labirinto, una consuetudine relativamente diffusa, il cui esempio più noto della regione è alla base del campanile della cattedrale lucchese. In ultimo sottolineo la bella conduzione della scritta, databile al pieno secolo XII, con le lettere, tutte in capitali (meno una U onciale), ben spaziate, con gli eleganti legamenti UR, US. Stilisticamente l'opera si colloca nella produzione pisana della seconda metà del secolo XII, senza poter ulteriormente specificare, e ci permette di riconoscere, pur nello stato larvale di conservazione, la preparazione dell'artefice, come si rivela nell'esecuzione d egli occhi e nei riccioli e nelle orecchie ben condotti, il quale tuttavia è in difficoltà nella resa delle braccia piegate, un po' legnose, e nell'articolazione delle mani piegate a reggere il cartiglio. L'oggetto è stato presente nella mostra di Sarzana del 1992
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235600
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
- ISCRIZIONI sul cartiglio - MINOTAURUS - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0