pulpito di Thebaldi Lorenzo, Jacopino di Lorenzo (sec. XII)
Zoccolo ricoperto da lastre di marmo bianco e da una lapide montata all'inverso, con iscrizione frammentaria preceduta da una croce, e scudo sannitico con bordo a mosaico. Base ricoperta sul lato da una lastra di marmo venato, che ha al centro una croce a terminazioni trilobe inscritta in un cerchio, entrambi a mosaico, ed è affiancata da una lastra rettangolare di porfido, incorniciata da mosaico; sulla fronte è posta in basso una lastra con un disco di porfido, arricchito da intarsi triangolari a mosaico e circondato da una corona circolare con mosaico a scacchiera, sovrapposto a sei archetti di marmo, campiti con mosaico. L'ingresso della rampa è fiancheggiato da due colonnine tortili decorate a mosaico e sul lato esterno il parapetto ha il mancorrente dentellato e la faccia ornata da un rettangolo di porfido e due ovali in serpentino, inquadrati da fasce di marmo bianco e mosaico (segue in ANNOTAZIONI)
- OGGETTO pulpito
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
marmo/ mosaico
marmo serpentino
pasta vitrea/ mosaico
PORFIDO
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ATTRIBUZIONI
Thebaldi Lorenzo (notizie 1140-1210): disegnatore
Jacopino Di Lorenzo (notizie 1165-1234)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
- INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arredo è un tardo assemblaggio di parti, provenienti per lo più da un unico ambone che riuniva i due pulpiti oggi collocati nel transetto e che risale alla ricostruzione romanica della primitiva chiesa benedettina. L'opera, firmata da Lorenzo e Jacopo, ha avuto svariate datazioni, oscillanti in massima parte tra gli ultimi decenni del XII e l'inizio del XIII ed è stata di recente anticipata al tardo XII, nell'ambito di uno studio che ha messo a punto anche la genealogia di molte famiglie di marmorari, compresa quella dei Thebaldi (Claussen, 1987). Problematica e priva di appigli documentari è la collocazione dello smembramento dell'arredo, che i più ritengono sia avvenuto intorno al 1565, quando venne ricostruito il coro e l'altare maggiore, oppure sotto Gregorio XIII (1572-1585), quando venne rialzata la quota di calpestio del transetto. Durante la prima fase della ricostruzione francescana della chiesa (1249-1270), che trasformò l'antica navata centrale nel transetto, l'ambone venne comunque spostato e, secondo un'ipotesi recente, già diviso in due tronconi ( Brancia di Apricena, 2000). Un esame delle parti costituenti dell'arredo rivela svariati rimaneggiamenti: al primitivo pulpito di Lorenzo e Jacopo appartiene con certezza solo la cassa (Claussen,1987) e forse il parapetto laterale della rampa, mentre tutto il basamento assembla materiale eterogeneo, che comprende tra l'altro: una lapide sepolcrale, verosimilmente trecentesca, riutilizzata forse già nel XIV secolo con l'aggiunta di uno stemma con banda a mosaico, e la lastra con disco di porfido e archetti che è sulla fronte, un manufatto di epoca moderna, che forse sostituisce un originale oggi nei Musei Capitolini, decorato con scene della vita di Achille (Claussen, 1987). I rilievi visibili all'interno del parapetto sono stati datati dalla critica al secondo quarto del IX secolo (Pani Ermini, 1974) e testimoniano che i marmorari reimpiegarono nell'ambone lastre altomedievali, probabilmente tratte dalla stessa chiesa, in particolare un frammento di pluteo nella cassa e un frammento di pilastrino nel mancorrente (cfr. Brancia di Apricena, 2000, con bibliografia precedente)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200248946
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI pilastrino del poggiolo - LAURENTIUS CUM - caratteri gotici - a rilievo - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0