Ulisse e Diomede nella tenda di Reso. Davide risparmia Saul

dipinto,

Dipinto a olio su tela, in cornice scanalata e dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Giaquinto Corrado (maniera)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI GIAQUINTO CORRADO
    Scuola Napoletana Del Xviii Secolo
    Solimena Francesco detto l'abate Ciccio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Cassa di Risparmio di Cesena
  • INDIRIZZO corso Garibaldi, 18, Cesena (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela, già in Collezione Lelli Mami di Cesena, fu offerta alla locale Cassa di Risparmio dal cesenate Augusto Fantini nel 1966; all'atto dell'acquisto (delibera del 18/8/1966, Archivio ex Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena) il quadro era stato inserito nell'ambito della scuola barocca napoletana della metà del Settecento e in particolare accostato alla maniera di Francesco Solimena, detto l'Abate Ciccio (1657- 1747). Si tratta in realtà di una copia, molto fedele all'originale, tratta da un'opera di Corrado Giaquinto (Molfetta, 1703 – Napoli, 1765), autore a cui del resto il dipinto in esame era stato in passato attribuito, sconosciuta alla critica sino al 1978, anno in cui comparve ad un'asta Sotheby's, per poi passare in collezione privata romana e infine entrare nel 1979 a far parte delle collezioni della Pinacoteca Provinciale di Bari ( inv. 1645, scheda ICCD n. 1600035725). Il soggetto della tela originaria, datata al periodo in cui Giaquinto soggiornò alla corte di Spagna (1753-1762), è abitualmente riconosciuto in un episodio del X canto dell'Iliade, in cui si narra di come i due eroi greci Ulisse e Diomede, una volta introdottisi di notte nell'accampamento nemico dei Traci, uccisero il re Reso e i suoi soldati, per impossessarsi delle loro preziose armi e degli splendidi cavalli bianchi che, secondo l'oracolo, avrebbero potuto rendere inespugnabile Troia. Recentemente dalla direzione della Quadreria della ex Cassa di Risparmio di Cesena è stata tuttavia proposta una nuova interpretazione del tema, che vedrebbe in realtà raffigurato nel dipinto un episodio veterotestamentario, narrato nel Libro di Samuele (I, 26): Davide, costretto a fuggire e a nascondersi per l'invidia suscitata in Saul dopo l'uccisione del gigante Golia, sentitosi ormai braccato dall'esercito di Israele nel deserto di Zif, decise di entrare di notte nell'accampamento nemico insieme al compagno Abisai, sorprendendo così Saul e i suoi soldati addormentati in un sonno profondo; Davide scelse tuttavia di risparmiare la vita al re, essendo stato quest'ultimo consacrato da Dio, e fermò dunque la mano di Abisai che era intenzionato a uccidere Saul con la lancia che era infissa a terra di fianco al suo giaciglio. Secondo la recente rilettura, nel dipinto quindi sarebbe rappresentato Davide che, con un'elegante torsione, si interpone in maniera melodrammatica tra Abisai e il bellissimo corpo nudo riverso di Saul, per poi allontanarsi, come si legge nella Bibbia, portando con sé la lancia e la ciotola dell'acqua di Saul, senza destare i soldati del re israelita, immersi in un torpore miracoloso inviato da Dio. L'impostazione fortemente teatrale del quadro risulta amplificata dai suggestivi passaggi chiaroscurali e dal drappo dorato che, quasi fosse un grande sipa­rio, si solleva a mostrare il languido e indifeso corpo di Saul. Pur essendo riemerso in tempi recenti (1978), il dipinto dovette godere al suo tempo di una certa fama a giudicare dalle derivazioni che ci sono giunte: prima della sua riscoperta, una copia antica di formato più piccolo fu segnalata sul mercato antiquariale romano, mentre più recentemente è stata resa nota un'altra versione conservata presso i Musei Vaticani e proveniente dagli ambienti della Segreteria di Stato; nella medesima Collezione cesenate si conserva inoltre un'ulteriore copia del dipinto (scheda ICCD n. 0800690241), di qualità decisamente più alta rispetto all'opera in esame, la cui maniera appare più secca nella definizione delle forme e meno sfumata nei passaggi cromatici
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690286
  • NUMERO D'INVENTARIO 400118376
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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