reliquiario - a busto, serie - ambito piacentino (primo quarto sec. XIX)

reliquiario a busto, 1800 - 1824

Il massiccio basamento poggia su quattro piedi leonini, con zoccolo che ne ricalca il profilo, ed è suddiviso in quattro facce di linea ansata, con fondo bulinato a motivi damascati; nel lato frontale la teca ovale è profilata da coroncina di alloro, mentre a fianco sono decorazioni fogliate a volute scanalate e inferiormente un motivo a nastro ondulato e a ricciolo; una fascia decorativa a foglie stilizzate corre lungo il bordo superiore. Il busto si collega alla base tramite un nodo tornito. La scultura ritrae con dovizia di particolari naturalistici l'immagine di un vescovo vestito di ricchi paramenti: la damaschinatura a bulino del piviale e della mitria riprende quella del basamento, mentre sontuoso è il motivo a volute affronate e rilevate del gallone e il ricco fermaglio del piviale. Molto accurato anche il modellato dei volti, che differiscono, più che nell'espressione solenne e un po' statica, nella direzione dello sguardo e nell'andamento della barba

  • OGGETTO reliquiario a busto
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ intaglio/ argentatura/ doratura
    vetro/ molatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piacentino
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Il busto, in legno, non sembra appartenere al consueto repertorio settecentesco dei busti portareliquie largamenti diffusi in ambito piacentino. I busti esposti nelle chiese sono, per lo più, in bronzo, in lamina d'argento o di metallo su legno, in cartapesta o in terracotta (cfr. Arte e Pietà 1981, scheda 91; Arte Pietà, 1980, scheda n. 339 per il busto in argento dello Spinazzi presso il Collegio Alberoni di Piacenza; Fornari 1979, scheda 954 per i busti bronzei della Chiesa parmense di S. Maria della Steccata). Il materiale usato, la precisione dell'intaglio degli elementi decorativi, la resa accurata e sapiente dei tratti somatici, anche se idealizzati, sottolineano la qualità del manufatto. Nella ripresa frontale ripete i modelli diffusi in tutta l'Italia per i busti portareliquie che cominciano ad apparire frequentemente sugli altari fin dal 1500. Elementi importantiper la datazione sembrano essere i piedi leonini (già usati alla fine del XVII e all'inizio del XVIII secolo) molto in auge nell'ebanisteria dei primi anni dell'800, la cornicetta a serto d'alloro che circonda la teca, la severità e simmetria dell'intaglio; queste considerazioni fanno ipotizzare una datazione intorno ai primi decenni del sec. XIX. Il carattere corposo e turgido dell'intaglio e la qualità naturalistica dei volti sono tipici dell'area emiliana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800154711
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI nella teca - S. Savino//S. Vittore//S. Mauro II Vescovo//BeatoPaolo d'Arezzo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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