capitello, serie - ambito piacentino (primo quarto sec. XIII)
I capitelli del lato est (lato interno) procedendo da nord a sud presentano le seguenti caratteristiche:1) capitello abraso; 2) capitello abraso; 3) capitello abraso nella parte centrale, nella rimanente decorato da uccelli; 4) capitello con quattro figure con caratteristiche diverse, tre di essi hanno sul capo uccelli; 5) capitello con nel primo ordine una sequenza di quattro foglie lavorate a trapano su cui posano quattro animali tra cui si distinguono due dragoni; 6) capitello decorato nel primo ordine da una sequenza di cinque foglie nervate e mosse dal vento, nel secondo da quattro volute fitomorfe; 7) capitello decorato con quattro foglie a palmetta nella parte inferiore e da due sequenze parallele di volute fitomorfe; lato esterno, da sud a nord: 8) capitello abraso; 9) capitello abraso; 10) capitello a foglie acantacee; 11) capitello con due colombe che beccano acini d`uva, ai lati due animali in lotta e una colomba con ramoscello d`ulivo; 12) capitello a crochet
- OGGETTO capitello
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MATERIA E TECNICA
marmo/ scultura
pietra arenaria/ scultura
- AMBITO CULTURALE Ambito Piacentino
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Abbazia di S. Maria Assunta
- INDIRIZZO Via Don R. Scaccia, Alseno (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I capitelli sono parte integrante del chiostro in cui hanno la funzione di reggere le otto campate con volte ogivali; va sottolieato che ogni campata è aperta verso l`esterno da una quadrifora caratterizzata da collonine binate in marmo di Verona con capitelli a foglie uncinate, scandite agli angoli da un gruppo di quattro colonnine ofitiche. Rimandando alle precedenti schede per un rapido cenno alla fortuna critica della sultura del chistro diamo di seguito i risultati raggiunti dagli ultimi studi facendo in particolare riferimento al lavoro della Guerrini (Valenzano, Guerrini, Gigli 1994).In passato la ricchezza ornamentale del chiostro, contrastante con la semplicità del corredo ornamentale della chiesa, aveva indotto gli studiosi ad una datazione avanzata, oltre la metà del XIII secolo, posizione che non può essere condivisa alla luce degli studi recenti che hanno dimostrato che già alla fine del XII secolo furono introdotti nella architettura cistercense particolari figurativi che diventano sempre più frequenti nel corso del Duoecento in particolare negli anni `60-`70. Pur nella diversità di esecuzione l`analisi della decorazione delle mensole permette di accorpare seriazioni aniconiche (elementi astratti, fogliami sia a crochet che non) e iconiche (figure umane, mascheroni demoniaci, animali) che trovano le loro coordinate di riferimento sia all`interno del repertorio di tradizione cistercense, sia nella ripresa e rilettura di temi decorativi alto medievali e romanici, sia nell`ambito del primo gotico. Per caratteristiche stilistiche, per il lessico formale e decorativo e per i confronti che `e possibile istituire le mensole sono considerae databili ai primi decenni del XIII secolo. Il dettaglio dell`analisi stlistica permette inoltre di riscontrare nelle mensole un connubio tra temi e tendenze tipiche della cultura figurativa cistercense e una plastica più legata all`ambito lombardo e segnatamente piacentino, soprattutto di età romanica come convincentemente dimostrano i confronti avanzati con la chiesa di Sant Eufemia o di San Savino o con la collegiata di Castellarquato
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800111435
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1997
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0