capitello, serie - ambito piacentino (primo quarto sec. XIII)

capitello, ca 1200 - ca 1224

I capitelli del lato nord (lato interno) procedendo da ovest a est presentano le seguenti caratteristiche:1) capitello ornato da quattro foglie con nervature verticali pronunciate e terminazione a crochet a palmetta e da quattro figure di animali: due aquile al centro, una scimmia e un felino ai lati; 2) capitello con fascia decorata a spina di pesce cui segue una modanatura liscia e una fascia a tre nastri intrecciati; 3) capitello a due ordini di foglie a crochet; 4) capitello ornato a conchiglia e da foglie a crochet; 5 )capitello a fogliami a crochet; 6) capitello con due ordini di foglie a crochet; 7) capitello con figure di angeli e di animali.lato esterno da est a ovest:8) capitello d`angolo, con foglie d`acanto disposte su due ordini; 9)capitello abraso con larghe foglie; 10) capitello illegibile; 11) capitello con due ordini di foglie a crochet; 12) capitello a due ordini di foglie a crochet; 13) capitello illegibile; 14) capitello d`angolo, foglie lisce e rigide

  • OGGETTO capitello
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
    pietra arenaria/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piacentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Abbazia di S. Maria Assunta
  • INDIRIZZO Via Don R. Scaccia, Alseno (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I capitelli sono parte integrante del chiostro in cui hanno la funzione di reggere le otto campate con volte ogivali; va sottolieato che ogni campata è aperta verso l`esterno da una quadrifora caratterizzata da collonine binate in marmo di Verona con capitelli a foglie uncinate, scandite agli angoli da un gruppo di quattro colonnine ofitiche. Rimandando alle precedenti schede per un rapido cenno alla fortuna critica della sultura del chistro diamo di seguito i risultati raggiunti dagli ultimi studi facendo in particolare riferimento al lavoro della Guerrini (Valenzano, Guerrini, Gigli 1994).In passato la ricchezza ornamentale del chiostro, contrastante con la semplicità del corredo ornamentale della chiesa, aveva indotto gli studiosi ad una datazione avanzata, oltre la metà del XIII secolo, posizione che non può essere condivisa alla luce degli studi recenti che hanno dimostrato che già alla fine del XII secolo furono introdotti nella architettura cistercense particolari figurativi che diventano sempre più frequenti nel corso del Duecento in particolare negli anni '60-'70. Pur nella diversità di esecuzione l'analisi della decorazione delle mensole permette di accorpare sezioni aniconiche (elementi astratti, fogliami sia a crochet che non) e iconiche (figure umane, mascheroni demoniaci, animali) che trovano le loro coordinate di riferimento sia all`interno del repertorio di tradizione cistercense, sia nella ripresa e rilettura di temi decorativi alto medievali e romanici, sia nell`ambito del primo gotico. Per caratteristiche stilistiche, per il lessico formale e decorativo e per i confronti che `e possibile istituire le mensole sono considerae databili ai primi decenni del XIII secolo. Il dettaglio dell`analisi stlistica permette inoltre di riscontrare nelle mensole un connubio tra temi e tendenze tipiche della cultura figurativa cistercense e una plastica più legata all`ambito lombardo e segnatamente piacentino, soprattutto di età romanica come convincentemente dimostrano i confronti avanzati con la chiesa di Sant Eufemia o di San Savino o con la collegiata di Castellarquato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800111432
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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