Ratto di Europa. Metamorfosi

dipinto,

Il quadro raffigura il rapimento di Europa da parte di Giove, nel momento in cui il dio si è tuffato in acqua separando la fanciulla dalle compagne, che la invocano dalla scogliera (Metamorfosi, II, 836-875). In primo piano di profilo sinistro il toro, bianchissimo giusta la lectio ovidiana, sta nuotando nel mare, che gli lambisce il busto e in cui sono immerse completamente le zampe posteriori, mentre parte delle anteriori e della coda risulta visibile; il muso rivolto verso lo spettatore presenta tratti amabili, le corna piccole e lucide, al collo la ghirlanda di fiori, di cui l'ha adornato Europa. La giovane, raffigurata di prospetto, siede all'amazzone in groppa al toro, si tiene con la mano destra al corno e volge la sinistra all'indietro per chiedere aiuto; indossa una veste gialla sollevata fino a metà coscia, con bordatura celeste sul petto e sulle maniche preziosamente arricciate e trattenute da un gioiello, un mantello rosso che si gonfia al vento dietro il fianco sinistro, ricchi ornamenti dorati ai polsi, alle orecchie e intorno al collo, dove si vede una collana a doppio giro che termina in una pietra; i capelli sono raccolti sul capo e adornati con una perla sulla fronte, intrecciati dietro con fiori e racemi. I tratti del volto sono ben delineati: una fossetta sul mento; la bocca socchiusa; il naso diritto; gli occhi guizzanti verso le compagne, incorniciati da folte sopracciglia a gabbiano. In secondo piano sulla destra la scogliera, da cui si è tuffato il toro – una variazione rispetto al racconto di Ovidio, che parla invece di una graduale immersione dalla battigia –, dalla quale le compagne di Europa chiamano la giovane. La più avanzata verso lo spettatore indossa una veste color zafferano lunga fino ai piedi, che nell'impeto del movimento si solleva lasciando intravvedere il piede cinto dal sandalo dorato e la gamba destra fino a metà coscia; la veste, con larghe maniche a tre quarti, scende morbida sulle spalle, mettendo in mostra il petto; le braccia sono aperte, adornate ciascuna da una coppia di bracciali; lo sguardo è rivolto in basso verso Europa; i ricci capelli castani, raccolti sul capo ma con alcuni boccoli sfuggenti, sono ornati con delle perle, al pari delle orecchie. Alla sua destra una seconda compagna, con veste celeste dalle maniche verdi, è raffigurata di profilo sinistro, con il piede destro più avanzato posato a terra e il sinistro in punta, entrambi calzanti dei sandali in cuoio, le braccia protese in avanti; anch'ella indossa ricchi ornamenti (due bracciali per polso, collana a doppio giro, orecchini) e porta i capelli raccolti in un'elaborata acconciatura. Dietro le due ancelle, in gran parte tagliata dalla cornice spunta una terza figura femminile, con un manto rosso all'antica a ricoprirle la spalla destra, che lascia scoperto il seno sinistro; il braccio sinistro è proteso in avanti e il volto guarda all'indietro; i biondi e ricci capelli sono in parte raccolti sopra il capo e in parte sciolti sulle spalle: pur nella diversità di abbigliamento, la mancanza di attributi non permette di attribuirle un ruolo differente da quello delle altre donne. In terzo piano, riconoscibile dai celebri attributi petaso e caduceo, è raffigurato Mercurio, seduto su un'altura che osserva la mandria di tori, da lui in precedenza sospinti verso la riva per ordine di Giove, così come narrato da Ovidio. Sullo sfondo ripide e brulle montagne circondano un altipiano, su cui si scorgono i profili di alcuni edifici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a mezzo fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • LOCALIZZAZIONE Complesso Cavalli
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi sono oggi unanimamente attribuiti al frescante padovano Michele Primon sulla scorta di un confronto stilistico con la produzione (siglata) in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta. A confermare l'attribuzione interviene anche l'inventario delle collezioni della famiglia Cavalli, redatto il 6 luglio 1722 dal pittore Zuanne Scopin, oggi irrintracciabile ma pubblicato da Pompeo Gherardo Molmenti nel suo volume del 1880, il quale recita: "Dieci quadri dipinti a fresco, tre sopra porte, sei sottobalconi, dieci sotto ovadi, sei soprabalconi, due medaglie con puttini e fiori et adornamento alle due porte, una va sopra le mura, l’altra in giardin; il tutto di mano di Primon"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500699529-5.1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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