Scene di Caccia

dipinto, post 1664 - ante 1697
Primon, Michele (attribuito)
post 1641 - ante 1711

Le pareti della Sala della Caccia sono interamente affrescate secondo un tipo di decorazione ‘alla boschereccia’. Questa tecnica sembra dissolvere il limite architettonico delle pareti illudendo il visitatore di trovarsi all’interno di una foresta, abitata da cacciatori intenti in varie attività venatorie. Per questo motivo viene definita “stanza paese”, poiché le scene di caccia si susseguono ininterrottamente sulle pareti. Nella parete d’ingresso le vittime sono, a sinistra della porta d’ingresso uno struzzo, mentre a destra della porta un orso. Nella sovrapporta sono rappresentati altri animali quali un pavone, un leone dal volto umanizzato e lo sguardo che punta verso l’osservatore, un fagiano e due gabbiette con all’interno degli uccelli che sembrano pendere dal soffitto. Nella parete di sinistra, rispetto all’ingresso, si svolge la scena della caccia al cinghiale. La scena è ricca di personaggi e animali. Nella parte inferiore di questa scena il colore è andato quasi completamente perduto, rimane visibile la sinopia utilizzata per il disegno preparatorio e le griglie geometriche per la composizione. Nella parete di destra, tra le due finestre, la caccia al toro. Sopra e sotto le finestre della parete sono raffigurati vari animali: sopra l’apertura di sinistra una lepre e una gabbia rettangolare che sembra pendere dal soffitto contenente un uccello, sotto invece due cani da caccia; sopra quella di destra invece una volpe e un merlo, chiaro riferimento alla favola di Esopo, e un’altra gabbietta, sotto la finestra altri due cani da caccia. La parete opposta rispetto l’ingresso è ormai compromessa dall’umidità. A sinistra la caccia con il falco, di cui sono riconoscibili solo quattro personaggi, tre uomini e una donna: significativi l’uomo che suona il corno da caccia e la figura femminile con un falchetto sull’indice della mano sinistra. La parte destra della parete è ormai irriconoscibile a causa dell’umidità

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a mezzo fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • ATTRIBUZIONI Primon, Michele (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Complesso Cavalli
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi di questa sala sono stati ricondotti all’artista Michele Primon, considerando le notevoli somiglianze con gli affreschi della “Sala della Caccia” di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta. Inoltre, l’artista tiene sicuramente presente come repertorio di idee per gli episodi affrescati le stampe fiamminghe della serie della caccie di Philipp Galle. Per quanto riguarda la scena perduta sulla parete ovest, per confonto con altre ville e altre stampe, si potrebbe trattare della scena di caccia al leone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500699524-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Università degli Studi di Padova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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