Piccola loggia di pianta rettangolare, con volta a botte, dotata di tre accessi e di un'apertura a serliana sul giardino pensile dei Cani, caratterizzata da due pilastri ai quali sono addossati quattro finti pilastrini con capitello: coppie composte da finti pilastrini analoghi ricorrono alle due estremità della serliana. La volta è compartita da cornici in stucco bianco, che definiscono gli spazi entro cui si sviluppa la decorazione dipinta a grottesche; un cornicione in stucco bianco corre all'imposta della volta. Al centro del lato occidentale della volta e nel registro superiore delle due testate si collocano tre lunette dipinte a fresco; il registro inferiore delle pareti e l'intradosso delle luci della serliana reca una decorazione dipinta a fresco
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
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MATERIA E TECNICA
stucco/ modellatura a stampo
- AMBITO CULTURALE Scuola Mantovana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 20/ Loggetta dei Cani
- INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Accessibile dalla camera dei Cavalli e dai due camerini degli Uccelli e dei Falconi, tra i quali si colloca, la loggetta media il passaggio allo spazio aperto del cortile pensile dei Cani, dal quale prende il nome. Essa fu ideata e costruita nell'ambito dei lavori dell'appartamento di Troia diretti da Giulio Romano negli anni 1536-1539, ma la decorazione a fresco che ne ricopre volta e pareti spetta, come quella del vicino camerino degli Uccelli, a una fase successiva, committente il duca Guglielmo Gonzaga (1572 post). Dai documenti si apprende che la decorazione della loggetta, detta “camerino di mezzo”, avvenne nel 1536: notizia certamente riferibile a questo ambiente è che nel novembre di quell'anno è terminato il “cornisotto” in stucco. Eppure, della decorazione di epoca giuliesca, che si ipotizza a grottesche in continuità con il vicino camerino degli Uccelli e in relazione alla funzione stessa della loggetta, ambiente di mediazione verso il giardino, nulla si è conservato poiché l'apparato plastico in stucco, le grottesche e le scene dipinte di volta e pareti sono frutto di un intervento di epoca guglielmina. L'apertura a tre luci della loggetta dialogava con la serliana del mezzanino, collocata verso sud, nell'ambiente oggi designato come “cappellina” e accecata, in parte, dall'addossamento di una nuova fabbrica con cui il cortile dei Cani fu definitivamente chiuso sul lato meridionale (1587 post – 1595 ca.?). Consistenti gli interventi attuati nel corso del restauro diretto da Clinio Cottafavi (1927): le condizioni peggiori si rivelarono, allora, in corrispondenza delle lunette delle testate e sulle pareti. Rimosse le vetrate che chiudevano il lato sul giardino, si procedette al ripristino di parte degli intonaci e alla ripresa (da parte di Aldo Fiozzi) dei motivi a grottesche alle pareti, riconosciuta in quel frangente “di fattura posteriore a quelli molto più delicati del volto”. Arturo Raffaldini si occupò del restauro pittorico delle lunette. Agli anni Sessanta del secolo scorso risalgono lo stacco e successivo ricollocamento in situ dell'intera decorazione delle due pareti brevi
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267706-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- ISCRIZIONI Parete ovest, interno della lunetta dipinta - A R - Raffaldini Arturo - a pennello - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0