Motivi decorativi vegetali

decorazione pittorica, post 1520 - ca 1595

Lacerti di decorazione pittorica murale

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 11/ Cortile pensile dei Cani
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Cortile dei Cani reca tracce di intonaci affrescati, in pessimo stato di conservazione. Sul lato occidentale, il cornicione presenta porzioni di decorazione pittorica imitante motivi marmorei, mentre al di sotto dello stesso e soprattutto tra le finestre del piano superiore si stendono aree di intonaco martellinato: solo le fotografie del prima e dopo restauro pubblicate da Clinio Cottafavi (1932) possono rendere l'idea della decorazione conservatasi (e notevolmente ripresa durante l'intervento), che consisteva in motivi architettonici – tra cui un timpano sull'arco centrale della loggetta – e motivi vegetali su tralicci. La decorazione pittorica della parte alta della parete, imitante un loggiato, continua nella porzione di fabbrica visibile nell'ambiente D,2,16 (parete ovest), chiarendo così l'anteriorità di tali affreschi rispetto all'addossamento, al blocco giuliesco, della fabbrica con cui furono collegati appartamento di Guglielmo e appartamento di Troia (1587 post – 1595 ca.). La scoperta di maggior rilievo su questo lato del cortile fu, in occasione dei lavori del 1930-31, una loggetta al secondo piano, liberata e resa parzialmente visibile in esterno mediante scoprimento del pilastro in pietra chiara: testimonianza, per Cottafavi, dell'originario affaccio dell'appartamento di Troia verso sud-est, poi vanificato dall'addossamento della fabbrica di cui sopra. La decorazione pittorica del lato settentrionale del cortile si riduce attualmente a cinque affreschi a monocromo rosso dipinti entro altrettante nicchie quadrangolari e in una finta finestra dipinta a vetri tondi, con telaio in legno, sul fondo di una nicchia rettangolare, riportati in luce nel 1930-31. I monocromi raffigurano, da sinistra a destra, una figura maschile china su un libro aperto, un cane che abbaia alla luna (?), una testa bifronte, la favola della cicogna e della volpe (?), due lottatori affrontati: tali brani, che Cottafavi associa a una probabile “costruzione addossata, forse per pochi anni, a questo lato”, sono stati datati all'inizio del XVI secolo da Paccagnini, che li pone in rapporto a un cortile già esistente all'epoca del cantiere di Troia di Giulio Romano (come noto, insistente su preesistenze architettoniche). La datazione potrebbe essere posticipata all'inizio del terzo decennio. I lati est e sud del cortile risultano omogenei tra loro, per quanto intuibile dai lacerti di decorazione pittorica: sotto i peducci del cornicione corre una medesima cornice dipinta a ovoli, porzioni illeggibili di intonaco martellinato si alternano, sul lato sud, ad aree affrescate con motivi architettonici e vegetali, a simulare un loggiato composto da pilastri con decorazioni marmoree, e abbellito da tralicci e rampicanti. Cottafavi scrive che gli affreschi superstiti si ispirano “ai motivi decorativi della loggetta ed è tutto un gaio lanciarsi di canne a traliccio e di tralci di viti, salienti da ripiani architettonici e cornici frescate, ricchi di grappoli d'uva e di foglie quali verdi quali già prese dal rosso autunnale, su fondo di cieli rosati dal sole nascente”; tale decorazione, evidentemente realizzata solo a seguito della chiusura del cortile su questo lato (1587 post-1595 ca.), intende riprendere i motivi già presenti sulla parete occidentale del cortile (v. Cottafavi 1932, foto post restauro). Ad essa, come specificato da Cottafavi, fu sovrapposta una seconda decorazione ad affresco consistente in “grandi riquadri segnati con lesene e cornici violacee, nei quali il Viani, sui primi del secolo XVII dipinse paesaggi e scene villerecce”: tra terza e quarta finestra esisteva infatti un “paesaggio lacustre o marino con volo d'uccelli” tra scomparti architettonici imitanti marmi violacei, oggi caduto. Probabilmente coeve a questa fase di decorazione vianesca sono le due grotte a mosaico di questo lato del cortile. Le immorsature di muri visibili sulla parte sinistra della parete rimandano a costruzioni demolite, forse, nel XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267684-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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