Apollo Musagete

rilievo,

Rilievo in stucco bianco di forma rettangolare

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Ligorio Pirro (attribuito): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 8/ Camera delle Virtù
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo rilievo della parete settentrionale, collocato in corrispondenza della prima lunetta (perduta), ha per protagonista Apollo Musagete, seduto al centro della scena in atto di suonare la sua lira; ai piedi del dio è il grifone, suo attributo solare. Tutte le scene maggiori in stucco della camera sono state interpretate, fin dall'inizio del secolo scorso (cfr. Patricolo 1908, p. 34, Giannantoni 1929, p. 103), come episodi relativi alla figura e vicende del dio, benchè finora, ad eccezione del presente rilievo, non siano stati individuati soggetti specifici in merito alle singole rappresentazioni (cfr. Bazzotti, Berzaghi 1986, pp. 15-17; Berzaghi 2003, p. 232; Koering 2013, pp. 361-362). L'ipotesi di L'Occaso (2009, p. 109), invece, è che le scene possano alludere al contrasto tra arte dionisiaca e arte apollinea. Tutta la critica concorda nell'attribuire a Ligorio la peculiare iconografia di derivazione archeologica delle scene, sostenuta da citazioni di fregi e di bassorilievi di sarcofagi classici, benchè Berzaghi (2002, p. 612, nn. 203.1-2) apra all'ipotesi che lo stesso Lorenzo Costa possa aver eseguito i relativi disegni. Il rilievo, in pessimo stato di conservazione, è stato sottoposto a restauro tra 1927 e 1931. Per quanto riguarda le operazioni condotte sugli ornati in stucco della camera, il Direttore Onorario Cottafavi (1931) ricorda: “gli stucchi della fascia a figure furono saldati; in qualche punto, dove si erano completamente consunti, non si credette di procedere a ricostruzioni, che sarebbero state arbitrarie. Solo nelle cornici, nelle mensole, nei capitelli, nei festoni con opportuni calchi si rifecero parti cadute o non più saldabili, altre si fermarono con opportune iniezioni di cemento o impasto di gesso, marmorina e scagliola: la maggior parte fu ripulita soltanto da spessi strati di polvere, di muffe e di sudiciume”. Come osservato dal Consorzio Arké in fase preliminare al restauro, condotto nel 1988 (cfr. Bazzotti 1989 e Consorzio Arkè 1989) , “alcuni dei materiali usati [nel corso dell'intervento degli anni Venti] hanno a posteriori, incrementato il degrado, poiché il cemento o il gesso iniettati come consolidanti hanno provocato una fuoriuscita di sali solubili”. Distacchi e decoesioni di intonaci e stucchi sono stati quindi “risarciti tramite resine acriliche in emulsione o in soluzione; i depositi di polvere grassa sono stati rimossi con solventi organici”; conservati tutti i rifacimenti di stucchi eseguiti a stampo, ma anche le integrazioni quali “teste o parti aggettanti della fascia a stucco figurata, pur riconoscendone la non autenticità”, fu eseguita la pulitura meccanica dagli ossidi di ferro di tutti gli elementi metallici a vista aventi funzione strutturale, seguita da trattamento con convertitore di ruggine e inibitore di corrosione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267677-9.7
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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