paliotto, 1600 - 1699

Il paliotto é costituito da due nicchie laterali e da un'apertura rettangolare chiusa da un cristallo. La tripartizione é ottenuta per mezzo di paraste su alte basi e dal fusto interamente rivestito di motivi fitomorfi ritagliati e applicati sulla lastra d'argento che riveste tutto il paliotto escluse le nicchie nelle quali il metallo è usato solo per disegnare nei catini la conchiglia. I capitelli di ordine composito, le paraste e gli archi a tutto centro delle nicchie, sono profilati con cornici a fogliette lanceolate, ovoli, dentelli, nella parte inferiore dell'apertura centrale un'alta fascia baccellata. La trabeazione, in corrispondenza dei sottostanti capitelli, presenta a sbalzo quattro busti di santi verosimilmente i SS.Fermo, Rustico, Proculo, Esteria ed entro tre cartelle rettangolari l'iscrizione: SODALITATIS VINCENTII SANCTI. Nelle nicchie, su basi poligonali quasi totalmente nascoste da due grandi teste di cherubino, a sinistra S.Vincenzo diacono di Saragozza in dalmatica e stola a tracolla con alla sua sinistra una pietra di molino strumento del martirio; a destra S. Alessandro martire della Legione Tebana in corta tunica e corazza, il labaro gigliato nella sinistra e nella destra il frammento superstite della palma del martirio. (continua in OSS)

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Settentrionale
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paliotto -unico elemento superstite della "fornitura" dell'altare maggiore costituita da "tre scalinate, due traversie due modioni" é citato per la prima volta dal Calvi nel 1677 "tra i numerosi argenti di S. Vincenzo [...] paliotto per l'altare pur massiccio con l'effigie dé Santi Protettori [...]". Nell'Inventario del 1701: "Un paglio di legno per l'altar maggiore tutto coperto di lastra d'argento con sua cornice e sotto cornice con scudo in mezzo con inscritte Vincentijcon quattro teste di santi infra detta cornice sopra quattro collonne con capitelli a rilievo infra li quale vi sono due statue in piedi con un Cherubino al piedistallo poste d.e statue in due nicchie di pero con dietro alla testa nella sommità delle nicchie vi sono più righe d'argento in forma di raggi. A destra é la statua di S.Vincenzo vestito di diacono con l'istrumento in mano del suo martirio a sinistrala statua di S.to Alessandro con la bandiera in mano in mezzo di detto pallio vi é un pellicano et dalle parti due vasi di fiori con frutti con la sua cornice in fondo". Vengono poi elencate le parti mancanti della decorazione dei quattro capitelli, della base della prima e terza colonnna e la totale perdita del listello terminale destro. La descrizione poi continua: "Il pellicano con li vasi due fiori in mezzo al paglio si possono levare essendo posti in fra le due cornici". L'Inventario del 1709 indica a sinistra la statua di S. Vincenzo e a destra S. Alessandro e specifica che S. Vincenzo ha "la stola e il manipolo d'argento" oltre lo strumento del martirio e a S. Alessandro "di getto" manca " la palma, quale si ritrova nell'argento rotto ed il modione, che sta in mezzo alla statua, quale penso si trova nell'argento rotto". Il 2 Maggio 1792: "Pagato al sig. Soranzo orefice per aver aggiustato e imbiancato il Pallio d'argento". Il 20 gennaio 1798 il Capitolo della Cattedrale chiede all'Amministrazione Centrale della Repubblica Cisalpina di poter tenere per l'altare maggiore (come é stato permesso alla Cattedrale di Milano) "sei candellieri d'argento con quattro vasio [...] un Crocifisso sopra croce di legno, due candelierini con croce portatile, e sedellino dell'acqua benedetta". La petizione viene accolta [...] con l'aggiunta del Parapetto dell'Altare Maggiore". Il 13 maggio dello stesso 1798 il Paliotto compare nel brevissimo elenco degli oggetti rimasti dopo la requisizione del 23 marzo 1797: "Un parapetto di legno, guarnito di lastra d'argento con due statue d'argento considerato onzie due cento circa, stimate per il valore £ 2300". Nell'Inv. del 5 maggio 1830: "Un Paglio grande d'argento mancante la bandiera militare e la palma del martirio di S. Alessandro libro di spese come all' "inventario vecchio" 20 luglio 1820). Nell'Inv. post 1854 e 1932: "Un palio grande d'argento per l'altare maggiore con due statue laterali d'argento rappresentante S.Alessandro e S.Vincenzo tutto lavorato a bassi rilievi con la palma e bandiera pure d'argento". Nel 1931 il Pinetti data il paliotto al secolo XVII, nel 1979, il Pagnoni scrive: "Il prezioso paliotto (dell'altare maggiore) é già menzionato nel 1677". Sebbene documentata solo dal 1677 l'opera in esame ripropone una tipologia rinascimentale. La ricca decorazione -caratteristica dell'architettura e della scultura lombarda- non sminuisce l'impostazione architettonica classicheggiante del paliotto. Nel 1701 manca del listello terminale destro e frammentari sono i capitelli e le basi delle colonne, nel 1792 viene "aggiustata e imbiancata" dall'orefice Soranzo. Con tutta probabilità il restauratore ha sostituito totalmente i capitelli e le paraste non essendoci tra gli uni e le altre differenze stilistiche. Segni di interventi si notano anche nelle nicchie (sopratutto nella parte destra della nicchia di S. Alessandro) ed é arduo pensare che inizialmente all'imposta degli archi vi fosse l'attuale fascia di legno nero. Cosi come, non trovando riscontro ai lati, la cornice bacellata della parte centrale si potrebbe giustificare solo con la necessità di rimpicciolire l'apertura. Le due cartelle laterali dell'iscrizione non compaiono negli inventari. Le due cornici terminali a destra e a sinistra ricalcano il motivo delle fogliette lanceolate della cornice in basso ma l'aggetto delle foglie é più risentito e, tra una foglia e l'altra, appare il piano di fondo decorato a linee parallele. Il reliquiario detto "il Sarcofago" datato 1834 del Tesoro del Duomo di Milano presenta le stesse caratteristiche. Queste cornici sono probabilmente nate con la bandiera e la palma di S.Alessandro dopo il 1830 e prima del 1854. (continua in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300205839
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in alto - SODALITATIS VINCENTII SANCTI - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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