Cristo coronato di spine
crocifisso,
post 1500 - ante 1510
crocifisso
- OGGETTO crocifisso
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia relativa all'opera in esame risale al 1646. A questa data il Bottagisi nota: "L'altare della Cappel1a del Crocefisso fu fatto fabricare dal... (nome non decifrabile) essendo Inq.re il P. M. Rinali ma il Christo riposto in d° Altare è del Convento concesso per precario" (Bottagisi). Nel 1659 lo Zillioli scrive: "I Padri... concedono licenza al P. Inquisitore di trasportare un Crocifisso che stava in Sacristia allo altare della Croce "servatis servandis"(Zillioli p. 216). Le due fonti sottolineano la provvisorietà della collocazione e la proprietà del Convento ma non accennano alla provenienza. L'ipotesi più probabile è che venga - come tante altre opere - dalla distrutta chiesa di S. Stefano ma non si può escludere la chiesa degli Umiliati donata ai Domenicani da Pio V l'8 febbraio 1571 e sulla cui area sorge l'attuale S. Bartolomeo. Il Crocifisso rimase presumibilmente all'altare della Croce dal 1659 al 1862, come testimoniano l'Inventario del 1859, la "Visita" del Vescovo Luigi Speranza del 29 agosto 1857 (vol. 114 p. I Relazione) e l'Inventario del 1862 con l'aggiunta in quest'ultimo di una precisazione cronologica: "Croce quattrocentesca". Dal punto di vista stilistico l'opera presenta caratteri riconducibili alla fine del sec. XV e all'inizio del XVI. Il Cristo morente - il corpo esile, il viso triangolare, il naso sfilato, gli zigomi alti, la barba nettamente tripartita e stilizzata secondo antichi moduli - ha una espressione quasi serena anche se sarebbe possibile descrivere la bocca con le parole di Pietro Marani riferite al Cristo doloroso di S. Maria Maggiore di Bergamo: "la bocca semiaperta e, persino, la lingua nella posizione leggermente sollevata, come se l'artista abbia voluto raffigurare il momento che precede l'ultimo respiro" (Osservatorio delle Arti, 0 88, Bergamo p. 33). Il perizoma aderente dalla pacata policromia - grigio con il bordo dorato a larghe bande dorate profilate di nero e rosso - annodato sul fianco sinistro con il lembo che sale con un perfetto appiombo e il sangue che abbondante esce dalle mani, dai piedi, dalla testa e dal costato, con un significato più decorativo che drammatico, rimandano ad opere pittoriche della metà del sec. XV e in particolare a Bonifacio Bembo (l'Adamo del S. Agostino di Cremona, la Crocifissione del Castello di Monticelli d'Ongina) e dei seguaci (il Cristo nel sepolcro della Pinacoteca Tosio Martinengo, già nella chiesa del Carmine di Brescia). La scultura stilisticamente più vicina al Cristo in esame è il Crocifisso della chiesa dell'Assunta di Concenedo di Barzio, attribuito recentemente da Raffaele Casciaro ad uno "Scultore veneto tedesco (?)" e datate agli inizi del XVI secolo. Il restauro ha reso l'opera leggibilissima e ha messo in evidenza un particolare tecnico: "la sottolineatura delle vene con spaghi imbevuti di gesso e incollati al legno, una tecnica che si riscontra nei Crocefissi tedeschi" (Splendori ambrosiani p. 78). Il Casciaro cita opere nelle quali è presente questo particolare: il Cristo del Duomo di Salò intagliato da Giovanni Teutonico nel 1449 e il Cristo di Sixtus Frey del Duomo di Trento degli inizi del sec. XVI. Il Cristo in esame potrebbe presentare la stessa peculiarità tecnica - le vene sono evidentissime nelle braccia e nelle gambe - ma solo un restauro potrà aggiungere anche questo elemento alle notevoli somiglianze con il Cristo di Concenedo tanto da far pensare alla stessa bottega e forse alla stessa mano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202231
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0