tabernacolo - a frontale architettonico, complesso decorativo di Manni Andrea (bottega), Manni Pietro Antonio (bottega), Manni Giacomo (bottega), Manni Carlo Antonio (bottega) (secc. XVIII/ XIX)
tabernacolo a frontale architettonico
post 1752 - ante 1830
Manni Andrea (bottega)
notizie seconda metà sec. XVII
Manni Giacomo (bottega)
1687 ca./ 1737 ca
Manni Carlo Antonio (bottega)
1683/ 1761
tabernacolo
- OGGETTO tabernacolo a frontale architettonico
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MATERIA E TECNICA
marmo rosso di Francia/ scultura/ intarsio
marmo bianco di Carrara/ intarsio/ scultura
marmo verde antico/ intarsio/ scultura
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MISURE
Altezza: 77
Larghezza: 54
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ATTRIBUZIONI
Manni Andrea (bottega)
Manni Pietro Antonio (bottega)
Manni Giacomo (bottega)
Manni Carlo Antonio (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima citazione di un tabernacolo risale al 5 marzo 1752 quando i Deputati della Scuola della Madonna del Rosario desiderano "veder ornata la cappella... con farla dipingere... riponer il tabernacolo... e la Balaustrata tutto di marmo..." (Archivio di Stato Milano, Fondo Religione P.A. n. 2833) e lo sportello del tabernacolo un pagamento all'orefice Pietro Filiberti del 1802. Nel 1885 dal 3 al 9 dicembre sono registrate spese per "posizione in opera parapetto e mensa altare della Madonna, costruzione di ponti" (Archivio Curia Bergamo, carte non catalogate). La costruzione dei ponti autorizza a ritenere che i lavori interessassero tutto l'altare. Che il tabernacolo - ultimo elemento del grande complesso - possa non essere coevo è denunciato dallo stile estremamente semplice e rigorosamente rettilineo. Inoltre le tre coppie di cherubini - unico elemento scultoreo in marmo bianco in un contesto caratterizzato dalla ricchezza delle dorature e dalla policromia degli intarsi marmorei - non sono nati col tabernacolo ma "riutilizzati". Un'altra trasformazione deve essere avvenuta dopo il 1862 quando la "Congregazione dei Riti" sancisce "l'inamovibilità" del tabernacolo e ordina che venga fissato al centro dell'altare e non coperto da altri arredi con la sola eccezione della croce d'altare che allora incongruamente deve essere stata fissata al vertice del frontone. Tutti elementi che costringono ad allargare i limiti cronologici pur mantenendo la generica attribuzione ai Manni la cui bottega è operante sino al terzo decennio del secolo XIX
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202197-7.1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0