Cristo crocifisso con la Madonna e santa Maria Maddalena
dipinto,
ca 1760 - ca 1770
dipinto privo di cornice
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
- INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia di questa tela va ricostruita a partire da un documento del 1895: a quella data Intra, attraverso una nota inviata al preside del Liceo (ASCMn, cat. IX-9-4, fasc. 1904, 17 giugno 1895), informa del passaggio, avvenuto nel 1882, dal Regio Ginnasio al Museo Civico di una pala rappresentante il Crocifisso (L'OCCASO 2008d, p. 25). Il dipinto, fortunatamente l'unico con questa iconografia, va allora riconosciuto nell'inventario del 1895 steso da Intra (App. 11, n. 113), quando si trova in un magazzino del palazzo Accademico. È estremamente probabile che in precedenza e per tutto l'Ottocento il quadro sia stato conservato nel Regio Ginnasio. Nel 1915-1923 l'opera viene depositata in palazzo Ducale dal Comune di Mantova ed è qui inventariata nel 1948, da Ozzola, come "scuola mantovana sec. XVII". Si può supporre che la tela provenga dallo stesso complesso gesuitico del quale il Ginnasio fa storicamente parte: numerose sono le pitture della Santissima Trinità o del palazzo degli Studi rimaste, nell'Ottocento, all'interno dello stesso edificio. Le non piccole dimensioni inducono inoltre a ipotizzare che il dipinto nasca per un altare, seppure secondario. L'anonimo estensore della Nota del 1748 (p. 172) scrive che nella chiesa della Santissima Trinità, "Nell'ingresso a mano sinistra. Il quadro, ov'è dipinto Gesù in Croce, è del Tiarini"; successivamente CADIOLI (1763, p. 42) ribadisce che "Il quadro del secondo altare di essa, che vi scorgerete sulla vostra sinistra, su cui è dipinto Gesù Crocifisso, vien creduto d'Alessandro Tiarini". Il riferimento a Tiarini, comunque poco pertinente alla nostra tela, è criticato nel 1775 dall'erudito Marcello Oretti, esperto di cose bolognesi, che scrive in merito al dipinto ancora esposto nella Santissima Trinità: "Il Crocefisso non è del Tiarini assolutamente ma bensì di buon autore" (ms. ORETTI 1775, c. 473r). Tuttavia, entro il 1776, ma non sappiamo esattamente quando (forse nel 1775), il dipinto ricordato da Cadioli risulta spostato in Sant'Agnese (FERRARI 2005, p. 48) e di esso non si hanno ulteriori tracce; un quadro di identico soggetto potrebbe invece essere giunto invece da Sant'Agnese, nella quale un altare dedicato al Crocifisso esisteva sin dal Cinquecento (BENEDUSI 2009, p. 18). L'analisi stilistica del dipinto è ostacolata dal pessimo stato di conservazione; la superficie è diffusamente abrasa e depauperata. La struttura è tuttavia quella di un dipinto del pieno Settecento, non ignaro di Giuseppe Bazzani. Una certa pesantezza nelle anatomie e la durezza dei panneggi, quasi petrosi, inducono a datare l'opera oltre la metà del secolo e a giudicarla una degenerazione dalle esperienze più "barocchette" di Bazzani e Schivenoglia, i cui nomi menziono solo per offrire appigli cronologici; sicuramente nulla del magistero di Giuseppe Bottani traspare nel nostro dipinto. La Crocifissione pare opera di un allievo dell'Accademia mantovana e sembra databile agli anni Sessanta o Settanta. Dello stesso autore sono forse un Transito di san Giuseppe nella sacrestia della chiesa di Sant'Erasmo a Governolo e due ovali conservati in Santa Teresa, rappresentanti San Gioacchino e Sant'Anna; a queste opere avevo accostato - ma forse a torto - alcune tele a Belforte e Marcaria (L'OCCASO 2007d, p. 95 nota 4), che probabilmente sono di una mano diversa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152049
- NUMERO D'INVENTARIO St. 766
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
2013
- ISCRIZIONI sulla croce - INRI - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0