ritratto di frate Serafino da Mantova

dipinto, 1650 - 1700

dipinto privo di cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'inventario del 1803 del Palazzo Ducale (App. [6]) attesta la presenza di una cospicua serie di ritratti di frati, di vari ordini, giunti con le soppressioni: ve ne sono di provenienti almeno dai templi dei Francescani, dei Domenicani e dei Serviti. Le descrizioni piuttosto generiche non permettono un’individuazione precisa dei singoli quadri, che in seguito, nell’inventario del 1828 (n. 1550) sono genericamente accomunati nella voce “Trentadue quadri dipinti in tela alti cadauno metri uno centimetri cinque, larghi centimetri ottantacinque, senza cornice, rappresentanti ritrati di fratti di diversi ordini, ed alcuni con capello cardinalizio, di ignoto autore in mediocre stato”. L’inventario del 1842 (n. 1536) ne riporta solamente 31: uno deve essere andato perduto nel frattempo. 28 di questi vengono spediti a Milano, per essere venduti all’asta braidense del 1853; una copia conservata nell’Archivio dell’Accademia di Brera riporta l’identificazione di molti di essi, evidentemente possibile grazie a iscrizioni presenti sui dipinti, come anche nel caso dei tre rimasti in alazzo Ducale. Non è chiaro perchè proprio questi tre abbiano scampato quella vendita, ma è chiaro che si trattava di un gruppo molto eterogeneo di ritratti di religiosi. L’inventario del 1860 (n. 875) segnala infatti oramai solo tre “ritratti di frati di diversi ordini”, che corrispondono inequivocabilmente ai 6798-6800. Due di essi, il 6798 e il 6800, hanno misure quasi identiche e rappresentano inoltre entrambi due francescani, mentre il 6799 è il ritratto di un servita e ha dimensioni lievemente inferiori. Non è impossibile che si tratti dei “Tre quadri di braccia 2 once 3 in altezza, e braccia 1 once 8 in larghezza rappresentanti due letterati francescani, ed un servita” ricordati nell’inventario del 1803 con provenienza dalla chiesa dei Domenicani. Le misure, seppure esattamente coincidenti solo per il ritratto di servita, non sono troppo lontane da quelle degli altri due; la descrizione iconografica non contraddice l’ipotesi. L’indicazione della provenienza da una chiesa dei Predicatori lascia tuttavia perplessi, poiché i tre frati sono di altri due ordini e inoltre è probabile che i tre quadri non abbiano una provenienza comune. Il 6798 è inventariato nel 1937 come opera settecentesca e con l’avvertenza che “Probabilmente non è il ritratto della dicitura”. La datazione viene poi anticipata da Ozzola (1949, n. 268; 1953, n. 268) al XVII secolo; lo studioso individua nell’opera i caratteri della scuola locale e ne indica il soggetto come ritratto di “Frate Bonacolsus Francesco”. L’iscrizione effettivamente allude a un frate Francesco Bonacolsi mantovano, eletto vescovo di Gravina nel 1397 da papa Bonifacio IX; per l’esattezza il francescano Franciscus Bonacursi è vescovo dal 1395 al 1400 e viene nominato il 3 agosto 1395 inquisitore per le isole di Sardegna e Corsica (Eubel 1913, p. 268). Le scritte sui libri alludono ai nomi di Duns Scoto e Aristotele, quella attualmente visibile in alto è però tracciata sopra un’altra più antica, che si legge a fatica: “P. seraphinus de mant.a philo.s mant.s et theol. ac [...] elec. [...] 1516”. Sulla vita di padre Serafino da Mantova, colui che è in verità ritratto nel 6798, ci soccorrono gli scritti dell’Ordine: nel 1523 (anno di morte di papa Adriano VI), indetto il Concilio a Burgos in Spagna, “Soncinas Minister Generalis, relicto in Italia Commissario Generali super provincias familiae Cismontanae fratre Seraphino de Mantua, in itinere apud Avenionem infirmatur, et Commisarium, qui suo loco praesideat, amandat, pauloque post moritur. At neque Commissarius statuto tempore pervenit, neque ultra dies octo electionem licuit protrahere” (Wadding 1933, p. 167). Risultato del Concilio di Burgos è l’elezione di Francesco Quiñon a Generale dell’Ordine. Il dipinto spetta a un modesto artista mantovano attivo verso la fine del Seicento; suppongo che porti cronologia analoga al 6800, per quanto i due dipinti spettino a due artisti diversi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152031
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 6798
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • ISCRIZIONI in alto - F[RATER] FRAN.CUS BONACOLSUS MANT.S A BONIFACIO IX ELECTUS EPISC. GRAVINÆ 1397 - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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